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Le clarisse di tutto il mondo ad Assisi

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Il tema di oggi è la formazione, in tutte le sue fasi. Ci affidiamo allo Spirito Santo perché infonda in noi la sapienza e purifichi il nostro cuore, operando ciò che ha compiuto in Salomone e in ogni discepolo, come la Parola di Dio oggi ci ha ricordato.

La mattinata è intensa di comunicazioni. Sr. Incarnacion e sr. Marie Esther ci raccontano la situazione dei monasteri rispettivamente delle federazioni dell'Asia e dell'associazione africana francofona. Sr. Incarnacion è costretta a fare una rapida sintesi: sono così tanti i monasteri di cui deve parlare! Molti sono riuniti in associazioni e federazioni, altri non ancora; per tutti, la sfida del confronto con culture e religioni che stimolano la ricerca del volto ‘asiatico' di Chiara. Cartine geografiche e grafici facilitano la comprensione di quanta vita scorra nel grande continente. Sr. Marie Esther parla dei 13 monasteri dell'associazione ‘Bikira Maria', nell'insieme piuttosto giovani, che stanno vivendo il passaggio di responsabilità tra la generazione delle fondatrici europee e le sorelle del luogo.

La relazione di fr. Paolo Martinelli ofmcap, al cuore della mattinata, offre alcuni riferimenti essenziali per la riflessione sull'oggi della formazione che potranno aiutare le sorelle a individuare, nel dialogo in gruppo, alcune piste comprensione delle sfide emergenti.

Dopo un tempo di intervallo – ma il tempo sembra sempre insufficiente in questi giorni: vorremmo incontrarci di più, riflettere di più, pregare di più, riposare di più!! – ascoltiamo le comunicazioni di quattro sorelle riguardo ai diversi ambiti della formazione. Sr. Isabel Maria e sr. Maria de la Mercedes ci parlano di esperienze di animazione vocazionale rispettivamente in Portogallo e Argentina; sr. Aurora della formazione iniziale e della collaborazione interfederale in Messico; sr. Clare Frances di un progetto per la formazione permanente negli Stati Uniti. In tutti gli interventi si percepisce il desiderio di comunicare in modo vivo e coinvolgente ai giovani, secondo la propria tradizione e cultura, il dono del carisma ricevuto, consapevoli che niente di ciò che programmiamo e facciamo deve mettere in secondo piano che il protagonista della chiamata è il Signore!

Nel pomeriggio eravamo attese dal Padre San Francesco: attorno alla sua tomba abbiamo celebrato i Vespri, anche noi suoi compagni e compagne come quei primi sepolti vicino a lui… Il Padre Custode della Basilica ci ha dato il benvenuto in quel luogo benedetto che lui e i suoi fratelli custodiscono anche a nome nostro. Ogni giorno alle 12.30 – ci ha detto – i frati lì pregano per tutti i francescani e le francescane del mondo. In questo anno centenario si sentono uniti in particolare a noi sorelle: gliene siamo grate. Dopo la lettura breve, fr. Aidan che presiede la celebrazione ci fa ascoltare alcune parole di Francesco. Ravviviamo la consapevolezza che il vero ascolto implica il mettere in pratica, come ci ha ammonito Giacomo nel testo proposto dalla liturgia come lettura breve. Quando è stata proclamata la forma vitae data da Francesco a Chiara, pareva che oggi Francesco la riconsegnasse a ciascuna di noi e a noi come Ordine… Il ritorno a Santa Maria degli Angeli, nel buio e nel vento, ci ha fatto ripercorrere il cammino di Chiara in quella notte della settimana santa.
Noi eravamo in autobus (!), ma nel cuore forse ascoltavamo l'eco che l'incontro con Francesco ha fatto risuonare nel cuore di ciascuna: c'è qualcosa da lasciare, c'è un percorso nuovo da intraprendere… Il giorno dedicato alla formazione si è concluso con l'invito-testamento del Padre santo: “Io ho fatto la mia parte, la vostra Cristo ve la insegni”.

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