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Benvenuto Papa Francesco: il Santo Padre accolto dagli ospiti del Serafico. "In questi ragazzi le piaghe di Gesù"

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

La struttura accoglie e cura bambini e ragazzi affetti da gravi disabilità plurime

Benvenuto Papa Francesco. E’ iniziato il pellegrinaggio del Santo Padre nella città del POverello, la prima tappa all’istituto Serafico dove ad attendere il Pontefice ci sono gli ospiti della struttura e la presidente Francesca Di Maolo. Grande emozione per tutti i presenti. Tante le carezze e gli abbracci che il Papa sta facendo ai bambini ospiti della struttura.


Sia il sindaco Ricci che la presidente Di Maolo hanno ricordato nel proprio discorso la tragedia avvenuta ieri a Lampedusa. Il Papa si è poi affacciato per benedire tutti coloro che sono presenti fuori dall'istituto. Il Santo Padre riallacciandosi alle parole della presidente ha detto: "Gesù quando è risorto era bellissimo, ma ha voluto conservare le sue piaghe". Poi l'importanza di mettere in primo piano le necessità di tutti coloro che hanno più bisogno.


FONTI FRANCESCANE Il Signore dette a me, frate Francesco, d'incominciare a fare penitenza così: quando ero nei peccati mi sembrava cosa troppo amara vedere i lebbrosi e il Signore stesso mi condusse tra loro e usai con essi misericordia. E allontanandomi da essi, ciò che mi sembrava amaro mi fu cambiato in dolcezza d'animo e di corpo. E di poi, stetti un poco e uscii dal mondo.


LA DESCRIZIONE In seguito al primo convegno nazionale sui "Problemi dei non vedenti pluriminorati" tenutosi in Assisi il 3 gennaio 1975, l'Istituto ha scelto di indirizzare la propria attività di riabilitazione e di educazione non più verso i non vedenti e sordomuti cosiddetti normodotati, ma verso persone affette da alterazioni sensoriali, fisiche e psichiche, ponendosi così, come Centro pilota in Italia per la sperimentazione metodologica, la ricerca scientifica e la strutturazione organizzativa.


FRANCESCA DI MAOLO, PRESIDENTE ISTITUTO “Finalmente il programma ufficiale della visita del Santo Padre: l’Istituto Serafico sarà la prima tappa del suo pellegrinaggio ad Assisi”. Ripeto ancora, tra me e me,queste parole ogni mattina, perché la gioia e la commozione non sonosempre semplici da interiorizzare. Il mio insediamento alla Presidenza del Serafico è avvenuto meno di un anno fa e già in quell’occasione, nell’esprimere la responsabilità di cui mi sentivo investita, avevo sottolineato come il nostro fondatore, il francescano Beato Ludovico da Casoria non istituì quest’opera per una mera attività di assistenza, per aiutare dei ciechi e sordomuti a sopravvivere, ma per aiutarli a vivere.Il Serafico accoglie e cura bambini e ragazzi affetti da gravi disabilità plurime, persone che non hanno nessuna voce in questa società e che sono parte degli ultimi ma nonostante tuttoaffrontano con coraggio ogni giorno i faticosi percorsi di riabilitazione per migliorare la loro vita e quella delle loro famiglie.Chi ha la fortuna di incontrarli si accorge che il l’Istituto Serafico non è un luogo di sofferenza ma di grazia. I sorrisi e la gioia di questi ragazzi è incredibilmente diretta e arriva al cuore perché rinnova il messaggio di amore che San Francesco, guardando le piaghe di Cristo crocifisso, ha ricordato al mondo. Il Santo Padre ha chiesto di vederli, di abbracciarli, di baciarli. Perché l’incontro con i ragazzi e bambini del Serafico testimonia l’incontro con le piaghe di Cristo.Il programma che Papa Francesco ha scelto per la sua visita ad Assisi assume così un significato forte e in linea con i messaggi che sta inviando al mondo fin dall’inizio del suo pontificato: da tempo esorta l’Umanità a seguire le orme di San Francesco che si convertì all’Amore attraverso gesti concreti. L’abbraccio ai lebbrosi aveva rappresentato per Francesco l’incontro con Cristo vivo che si manifesta nella carne sofferente, e oggi anche questi nostri ragazzi rinnovano questa testimonianza. Così come la tappa successiva del pellegrinaggio del Santo Padretoccherà la Chiesa di San Damiano che rappresenta il momento successivo alla conversione di Francesco in cui sente la voce del crocifisso. La terza tappa sarà il Vescovado, luogo della spoliazione del Santo e infine la celebrazione eucarustica sarà celebrata nel luogo che rappresenta San Francesco al mondo: la Basilica. Credo che la giornata del 4 ottobre sarà una tappa fondamentale della missione di Papa Francesco, un insegnamento fatto di parole e gesti capaci di coinvolgere la Chiesa e l’umanità tutta.

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