Le visite dei pontefici
Dopo quasi settant’anni di presenza e di efficace attività pastorale c’è il rischio che a Tirrenia si spengano le luci del convento francescano che ha in cura la parrocchia e le tre chiese aperte al culto: quella principale attigua al convento e le altre del Lido e di Calambrone.
Tutto dipende da un riassetto delle presenze francescane sul territorio deciso dalla ordine generale di Roma, riassetto nel cui ambito sarebbe appunto prevista la soppressione di quella di Tirrenia. L’eventualità ha creato una forte preoccupazione nella comunità tirreniese dove la presenza francescana si è consolidata nel tempo. Per questo è stata avviata una raccolta di firme a corredo di un appello che sarà inviato ai superiori dell’Ordine e all’arcivescovo Benotto, da cui dipenderà l’eventuale sostituzione, affinché si faccia interprete delle istanze della comunità parrocchiale.
L’appello ha già raccolto molte firme ed è ancora possibile sottoscriverlo in forma cartacea presso la farmacia Caroti. Lo ha redatto, a nome di tutti i parrocchiani, l’avvocato Antonella Signorini che ricorda come il convento francescano e le sue pertinenze siano da sempre «un punto di ritrovo e di riferimento per le tante persone che desiderano parlare, confidarsi e cercare aiuto dai frati; per i bambini e i ragazzi che svolgono attività di catechesi; per i numerosi partecipanti alla recita giornaliera del Rosario; per non parlare dei numerosissimi villeggianti che partecipano alla Messa sia al mattino che al pomeriggio. Non a caso l’orario delle funzioni religiose viene, in tale periodo, praticamente raddoppiato. Non dimentichiamo che Tirrenia, che conta una popolazione stabile di circa 6.000 abitanti, nel periodo estivo raggiunge un picco di oltre 20.000 anime».
«L’eventuale chiusura del Convento – prosegue l’appello – oltre a decretare la forzata dispersione di molti credenti praticanti, creerebbe lo sgomento della comunità la quale si vedrebbe sottrarre la presenza dei cari fratelli francescani che da sempre aiutano, grazie alla loro instancabile disponibilità, i propri parrocchiani».
Nell’appello si ricordano anche alcune delle numerose attività della comunità parrocchiale coordinate dai frati: «Da giugno a settembre allestiamo una mostra il cui ricavato viene destinato alle Missioni; ogni settimana vengono consegnate alle famiglie bisognose pacchi alimentari; vengono costantemente effettuate visite alle Case di Riposo sul territorio; viene organizzata la raccolta alimentare in diversi supermercati nonché la raccolta di indumenti da consegnare a circa 50 famiglie indigenti; vengono espletate visite e offerta la Comunione a domicilio degli ammalati; vengono organizzate attività per i ragazzi (campo di calcio, giochi per bambini, catechismo); ed infine, circostanza di non lieve valenza, durante l’estate, quando si raggiunge il picco delle presenze turistiche, con i proventi delle questue vengono aiutate anche altre strutture francescane. (Giuseppe Meucci - La Nazione)
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