Le visite dei pontefici
Chiedere a Dio la grazia di vedere la Stella che ci porta a Gesù: questa la preghiera di Papa Francesco ieri pomeriggio, durante la sua visita a sorpresa al Santuario di Greccio, in provincia di Rieti, là dove si è diffusa in tutto il mondo grazie a San Francesco la tradizione del Presepe. Il servizio di Sergio Centofanti di Radio vaticana:
Una sorpresa per tutti
E’ stata una vera sorpresa per tutti. Papa Francesco è arrivato in auto al Santuario per visitare la Grotta del Presepe e i luoghi in cui è stato San Francesco. Prima però ha incontrato un gruppo di giovani della Diocesi reatina che qui stavano concludendo un Meeting. “Il vescovo – ha esordito il Papa tra i giovani sbalorditi - mi ha fatto capire che in questi giorni natalizi era una cosa buona venire a pregare a Greccio. E sono venuto a pregare. Ma non mi spiego – ha aggiunto scherzando - con quale bugia vi ha attirato qui!”.
Il segno dell'umiltà di Dio
Quindi, ha svolto una breve riflessione sui segni del Natale. Il primo segno è quello che gli Angeli indicano ai pastori: un bambino appena nato posto su una mangiatoia. E’ “la piccolezza di Dio – ha detto il Papa - Dio si è abbassato, si è annientato per essere uno come noi, per camminare davanti a noi”. Questa piccolezza, questa mitezza di un bambino, è “l’umiltà di Dio che va contro l’orgoglio, la sufficienza, la superbia”. Il Papa ha invitato a porsi la domanda: “La mia vita è una vita mite, umile, che non ‘spuzza’ sotto al naso, che non è orgogliosa?”.
Lasciarsi guidare dalla Stella
Un altro segno – ha detto - è la Stella dei Re Magi: “Il cielo è pieno di stelle” ma loro ne hanno vista “una speciale, una Stella che li muoveva a lasciare tante cose e a incominciare un cammino” che non sapevano dove li portasse. “Quando nella nostra vita - ha commentato - non troviamo qualche stella speciale che ci chiama a fare qualcosa di più, qualcosa di buono, a intraprendere un cammino, anche a prendere una decisione … qualcosa non va. E dobbiamo chiedere la grazia di scoprire la Stella che Dio oggi vuol farmi vedere, perché quella Stella mi condurrà a Gesù”.
Scoprire Gesù nei piccoli e nei poveri
“Ma i Magi – ha proseguito - sono stati furbi, perché si sono lasciati guidare dalla Stella” e hanno capito che non li conduceva nel palazzo di Erode con tutto il suo splendore. “Mi auguro – ha concluso - che la vostra vita venga accompagnata sempre da questi due segnali, che sono un dono di Dio: che non vi manchi la Stella e non vi manchi l’umiltà di riscoprire Gesù nei piccoli, nei poveri, negli umili, nei poveri, in quelli che sono scartati dalla società e anche dalla propria vita”. (Radio Vaticana)
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