Le visite dei pontefici
Il testo illustrato verrà inciso a laser su due lastre d' oro e titanio
Nemmeno Dante, con la sua straordinaria fantasia, avrebbe immaginato che la sua Commedia, quel 'poema sacro' che per molti anni lo tenne impegnato al punto da renderlo 'macro', avrebbe incontrato 'sensibilmente' le 'superne rote' dell' universo. E invece il prossimo ottobre, nell' ambito della missione spaziale ISS-Expedition 66, due copie speciali di una nuova edizione commentata del poema saranno portate sulla Stazione spaziale internazionale. Questa straordinaria iniziativa, ideata da Giorgio Armaroli della casa editrice bolognese 'Scripta Maneant' e realizzata in collaborazione con la Human space services di Verona, chiuderà in maniera sensazionale questo anno dantesco suggellando l' universalità e l' immortalità di quest' opera.
Le 'Commedie' inviate nello spazio non saranno cartacee ma avranno una veste tutta speciale. Il testo, il commento e i disegni di Federico Zuccari, infatti, saranno incisi in microscrittura con un laser di ultima generazione su una lastra di titanio e oro appositamente studiata per questa missione che coniuga spazio e letteratura. La lastra ha le dimensioni di 210x148,5 mm che diventeranno 840x148.5 mm quando, aprendosi a libro, «per l' universo si squaderna », una di queste lastre, che reca sul retro i nomi dei sostenitori dell' iniziativa, sarà lasciata libera di fluttuare nello spazio, messaggio lanciato nell' ignoto, mentre la copia gemella farà ritorno sulla terra con le firme dei cosmonauti e da questa verrà riprodotta l' edizione facsimile in tiratura limitata di 700 pezzi numerati e certificati.
Questa straordinaria missione spaziale intende sottolineare la passione per l' astronomia di Dante che inserì la parola 'stelle' alla fine di ogni cantica. Stelle e costellazioni, inoltre, insieme alle posizioni del Sole, della Luna e dei pianeti sono utilizzati dal poeta per scandire i tempi del suo immaginario viaggio ultraterreno. L' astronomia, dunque, è parte integrante della struttura del poema e tutti i riferimenti al cielo stellato sono puntuali e dimostrano che il poeta fu un attento osservatore del cielo. Del resto lo stesso Dante ci informa di questa sua passione per l' astronomia quando, ricordando certi suoi disturbi della vista causati dal troppo studio, scrive nel Convivio che 'gli spiriti visivi' gli si erano indeboliti compromettendo l' osservazione delle stelle, esercizio al quale il poeta si dedicava con assiduità.
Il commento della 'Commedia' che il progetto 'Astra Maneant Dante tra le stelle' sta per inviare nello spazio è frutto del lavoro critico dei tre studiosi bolognesi Giancarlo Benevolo, Giuseppe Ledda ed Emilio Pasquini, quest' ultimo scomparso lo scorso novembre alla vigilia dell' anno dantesco. Ci teneva tanto a entrare nell' anno dantesco e con la intelligente ironia che lo caratterizzava era solito scherzare sulla sua malferma salute dicendo di aver stretto un patto col suo cardiologo per garantirsi l' approdo sulla spiaggia del 2021. Lo confidò agli amici anche l' ultima volta che si siamo incontrati. Purtroppo la 'navicella' del suo ingegno si è arenata a un passo dall' approdo ma ci piace pensare alla sua parabola terrena come un viaggio che dalla 'selva oscura' della vita lo ha condotto alle 'stelle', 'termine ultimo' che questo miracolo della moderna tecnologia è riuscito a trasformare in realtà. (Avvenire)
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