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Ex ballerina malata Alzheimer sente «Il lago dei cigni» e danza - VIDEO

Redazione Web
Pubblicato il 11-11-2020

Il video virale ha fatto il giro del web



Marta C. González faceva parte del balletto di New York negli anni Sessanta - Música para Despertar/YouTube /

Negli anni Sessanta la spagnola Marta C. González incantava le platee internazionali in qualità di prima ballerina del New York City Ballet. Affetta da Alzheimer, è morta il 9 novembre 2019. Per omaggiarne la memoria a un anno dalla scomparsa, domenica l’ente benefico Musica Para Despertar ha condiviso un video che ha commosso i social. Registrato negli ultimi mesi di vita della donna, la ritrae seduta su una sedia a rotelle mentre ascolta un brano a lei familiare: «Il lago dei cigni» di Čajkovskij.

Lo aveva infatti ballato ben 53 anni fa, nel 1967, all’apice della carriera. E come dimostra il filmato, nonostante la malattia ne ricordava perfettamente i passi. Tempo dunque di farle indossare le cuffie, ed ecco materializzarsi un piccolo grande prodigio: già dalle prime note si vede l’anziana muovere sinuosamente le mani, le braccia e il busto. La sua è un’interpretazione di rara intensità, inframmezzata proprio dalle immagini di allora. E sul volto traspare, oltre che una forte emozione, anche un temporaneo sollievo dalle sofferenze dell’età. Poi il meritatissimo applauso da parte dei presenti, gli operatori della casa di cura di Valencia dove l’ex ballerina viveva. «Questo mi emoziona», dice González al termine dell’esibizione.

«È normale – le risponde un volontario di Musica Para Despertar, il cui scopo è proprio quello di aiutare i malati di Alzheimer a far riaffiorare i ricordi attraverso la musica –, ma sei stata tu a emozionare noi ballando così bene». Lei però non sembra convinta: «Bisognerebbe alzare le punte», afferma. Come accennato, il video è diventato presto virale su tutti i social network: da Facebook a Instagram, da Twitter a YouTube. Centinaia di migliaia le visualizzazioni, numerosissime anche condivisioni e retweet. «Lei è stata prima ballerina del New York City Ballet negli anni Sessanta – ha scritto l’associazione su YouTube –. Questo è uno dei momenti più emozionanti che abbiamo mai vissuto. Poter ascoltare questa immensa opera d’arte insieme a una persona che la ballò e per la quale fu una parte fondamentale della sua storia. Il potere della musica è incommensurabile. Grazie alla vita».

A commentare il filmato anche Antonio Banderas, che su Facebook ha scritto: «La musica di Čajkovskij è riuscita a prendersi gioco dell’Alzheimer. È già passato un anno da questo. Ora la diffusione di queste immagini serva come meritato riconoscimento della sua arte e della sua passione». Emblematiche di quanto i ricordi più intensi possano radicarsi in profondità nell’animo umano, queste immagini sono la conferma di quella che sembra ormai un’evidenza scientifica: il fatto che l’Alzheimer tende ad aggredire meno, rispetto ad altre aree del cervello, quella in cui viene memorizzata la musica. Non a caso la musicoterapia viene sempre più utilizzata per rallentare il decadimento cognitivo causato dalla malattia.

Addirittura, secondo quanto indicato già nel 2001 dall’Accademia Americana di Neurologia, in alcuni casi tale tecnica può anche arrivare a migliorare le attività funzionali e ridurre i disturbi del comportamento dei pazienti. In questo senso, tra i brani più indicati figurano quelli di Mozart, che sarebbero in grado di agire con particolare efficacia sull’attività delle sinapsi. Quando poi attraverso simili capolavori si riesce ad attivare una connessione diretta con il passato della persona, i risultati possono raggiungere quelli visti con la signora González. Che ora, come hanno scritto in molti, è finalmente tornata a ballare libera lassù. (video da Música para Despertar, associazione che usa la musica per stimolare i ricordi e la memoria nei malati di Alzheimer - Testo Corriere.it)

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