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L'ultimo CONFINE da abbattere: IL PREGIUDIZIO

Roberto Olla
Pubblicato il 30-11--0001

Quando passa vicino alla gente comune, la guerra non bussa alla porta. La sfonda. Non striscia lungo i muri. Li sbriciola. Cosa fareste in un giorno come l'8 settembre 1943? Norma Cossetto corre dalla sua famiglia, in Istria. A cosa pensereste? Lei ha 23 anni e pensa al futuro, continua a scrivere la sua tesi per l'università di Padova dove studia. È stata iscritta alla gioventù universitaria fascista. Le sembra normale, iscritto lo è stato un lungo elenco di antifascisti. Anziché nascondersi va a studiare dal prof. Carlo D'Ambrosi. La catturano, comunisti jugoslavi e italiani. La torturano. La gettano nella foiba di Villa Surani, la notte del 4 ottobre. Viva probabilmente. Spesso i prigionieri sono legati assieme col fil di ferro. Ad alcuni sparano. Gli altri vengono inghiottiti vivi dal buco nero. I torturatori, a volte, gettano un cane nelle foibe, credendo che possa impedire alle anime di uscire ,e tormentarli. Il professore di Norma, Concetto Marchesi, latinista, comunista e leader dell'antifascismo, nel 1949 le conferisce la laurea ad honorem. Dovrebbe bastare per far capire come la pensa. Ma non basta. Sulle foibe cade mezzo secolo di silenzio. Finché nel 2005 il presidente Ciampi conferisce a Norma una medaglia d'oro. Nel 2006 il Parlamento istituisce la giornata del ricordo. Nel 2007 il dramma è lontano e i confini cadono nella terra di Norma. I giovani pensano al futuro. Proprio come lei. Per l'ultimo confine da abbattere, il pregiudizio, conoscere la storia li aiuterà.

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