religione

Verso gli altari fra Modestino da Pietrelcina, discepolo di Padre Pio

Santino Corona Famiglia Cristiana
Pubblicato il 20-09-2020

Comincia anche per un altro confratello e discepolo di Padre Pio l’iter per il riconoscimento della santità. Sono circa 60 i figli spirituali del Cappuccino stigmatizzato di cui è in corso l’iter per la beatificazione, finora raggiunta solo da madre Maria Crocifissa del Divino Amore (al secolo Maria Gargani), fondatrice delle Suore Apostole del Sacro Cuore. Il 4 ottobre prossimo, invece, sarà beatificato don Olinto Marella.

Il 14 settembre scorso, nel santuario di Santa Maria delle Grazie in San Giovanni Rotondo, nel corso della prima Celebrazione eucaristica della novena in preparazione alla festa liturgica di san Pio da Pietrelcina, è iniziata, invece, la causa del servo di Dio fra Modestino da Pietrelcina (al secolo Damiano Fucci).  Durante la Messa vespertina, presieduta dall’arcivescovo di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo, padre Franco Moscone, si è svolta la sessione di apertura dell’Inchiesta diocesana sulla vita e sulle virtù eroiche del confratello non chierico, compaesano e figlio spirituale di Padre Pio, che per 42 anni ha svolto il suo servizio di accoglienza come portinaio del convento di San Giovanni Rotondo. Prima della benedizione finale hanno prestato il previsto giuramento l’Arcivescovo, il postulatore generale dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, fra Carlo Calloni, il vice postulatore di questa specifica Causa, fra Nazario Vasciarelli, e gli officiali nominati per l’Inchiesta: don Michele Nasuti, delegato episcopale; don Nicola Iacovone, promotore di Giustizia, e il dottor Stefano Campanella. Subito dopo hanno giurato i componenti della Commissione Storica: il cappuccino fr. Antonio Salvatore, la dott.ssa Valentina Merla, specialista in filologia, e il prof. Domenico Rossi di Pietrelcina.  

L'inchiesta diocesana consisterà nella raccolta degli scritti, di tutti gli altri documenti riguardanti il Servo di Dio e delle prove testimoniali. Al termine di questo lavoro tutti gli atti saranno trasmessi alla Congregazione delle Cause dei Santi per le valutazioni di merito. L'iter è stato avviato con la decisione, presa nello scorso mese di dicembre 2019 dal Consiglio della Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio dei Frati Minori Cappuccini, di inoltrare al ministro generale, fra Roberto Genuin, la richiesta di iniziare le procedure per introdurre la Causa. Con lettera dell’8 gennaio 2020, il postulatore generale dell’Ordine, fr. Carlo Calloni, ha comunicato al ministro provinciale, fr. Maurizio Placentino, la decisione favorevole del Ministro Generale e del suo Consiglio, accettando l’indicazione di fr. Nazario Vasciarelli come vicepostulatore. Contemporaneamente il Postulatore ha inviato la richiesta ufficiale, denominata “Supplice libello”, all’arcivescovo Moscone, che ha chiesto il previsto parere della Conferenza Episcopale Pugliese (cfr. Istruzione Sanctorum Mater, 41). Tale parere, è stato espresso con unanime voto favorevole, nella riunione svoltasi il 9 marzo scorso a Bitonto (Ba). L’ultimo “nulla osta” è stato concesso dalla Congregazione delle Cause dei Santi il 9 luglio 2020, dopo aver acquisito i pareri della Congregazione per la Dottrina della Fede e di quella per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.   A questo punto il vescovo ha potuto firmare, in data 28 luglio, l’editto in cui comunica la sua decisione «di promuovere la Causa di beatificazione e canonizzazione del Servo di Dio fra Modestino da Pietrelcina (al secolo Damiano Fucci), religioso professo dell’Ordine dei Frati Minori Cappuccini, della Provincia di Sant’Angelo e Padre Pio (Foggia), nato a Pietrelcina (Bn) il 19 aprile 1917 e morto a San Giovanni Rotondo il 14 agosto 2011 in fama di santità». 

Con lo stesso documento, controfirmato dal cancelliere arcivescovile, don Matteo Tavano, padre Franco Moscone ha disposto che «quanti sono a conoscenza del Servo di Dio e conservano significativi ricordi e documenti utili alla causa, ne diano relazione alla Cancelleria della nostra Curia arcivescovile o al Tribunale delegato, indicandone le fonti della propria conoscenza e apponendo alla stessa relazione la firma, la data e il proprio indirizzo» e ha invitato «tutti coloro che sono in possesso di scritti di qualsiasi genere […] a consegnarli quanto prima alla medesima Cancelleria della Curia Arcivescovile o al Tribunale delegato, in originale o in fotocopia, debitamente autenticata dal nostro cancelliere o dal proprio parroco». L'editto è stato notificato «al Clero, ai Religiosi» mediante affissione «alle porte delle chiese e degli oratori pubblici per la durata di due mesi», sia nei territori delle Arcidiocesi di Manfredonia – Vieste – San Giovanni Rotondo e di Benevento sia nei conventi della Provincia religiosa di appartenenza, che si estende alla provincia civile di Foggia, all’intero Molise e ad alcune zone del Beneventano e dell’Avellinese. (Famiglia Cristiana)

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