religione

Unica via di pace: essere fratelli

Antonio Tarallo Ansa - MOHAMED AL HAMMADI HANDOUT
Pubblicato il 04-02-2022

Giornata Mondiale Fratellanza Umana

Era il 4 febbraio 2019 quando Papa Francesco, in occasione dell’incontro interreligioso sulla Fratellanza Umana al Founder’s Memorial di Abu Dhabi, firmava - assieme al Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyib - l’importante “Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune”. Una data storica per la Chiesa, una data storica per l’Islam e per l’importante cammino del dialogo interreligioso. L’occasione della firma di questo storico documento era stata data dall’VIII centenario dell’incontro tra San Francesco d’Assisi e il sultano al-Malik al Kāmil. Un evento lontano ma reso nuovamente vivo dall’incontro di Papa Francesco con il Grande Imam Ahamd Al-Tayyib.

Sono i corsi e ricorsi storici. Possiamo solo immaginare cosa volesse dire all’epoca l’incontro del santo d’Assisi con il sultano. E a immaginarlo ci viene in aiuto Giotto che riesce a descrivere l’atmosfera di quel “vis a vis” grazie a uno dei quadri del famoso ciclo della Basilica Superiore di Assisi. Il grande maestro del colore attinse dalla “Legenda maior”. “Quando il beato Francesco per la fede in Cristo volle entrare in un grande fuoco coi sacerdoti del Sultano di Babilonia; ma nessuno di loro volle entrare con lui, e subito tutti fuggirono dalla sua vista”. Così descrive la scena Bonaventura da Bagnoregio.

San Francesco si recò in oriente in occasione della Quinta Crociata ed incontrò il sultano Malik al-Kamil. La prova del fuoco cui si sottopose volontariamente Francesco gli fece guadagnare molta stima da parte del sultano e della corte. Era l’inizio del dialogo interreligioso.

Papa Francesco, a distanza di ottocento anni, nel 2019, ripercorre la stessa via segnata da Francesco d’Assisi. Sono trascorsi tre anni dall’incontro ad Abu Dhabi. Sono trascorsi tre anni da quelle parole che rimarranno - per sempre - nel cuore della Chiesa, dell’Islam. “La fede porta il credente a vedere nell’altro un fratello da sostenere e da amare. Dalla fede in Dio, che ha creato l’universo, le creature e tutti gli esseri umani – uguali per la Sua Misericordia –, il credente è chiamato a esprimere questa fratellanza umana, salvaguardando il creato e tutto l’universo e sostenendo ogni persona, specialmente le più bisognose e povere”, questo l’incipit dell’accordo firmato il 4 febbraio 2019.

Chiaro il messaggio: la fratellanza fra i popoli rimane l’unica via per la pace e per seguirla e perseguirla ha bisogno di gesti concreti. Il viaggio del pontefice, la firma dell’accordo sono testimonianza della volontà della Chiesa di percorrere questa via. Il documento firmato dai due capi religiosi diventa un impegno concreto verso la via della pace. In fondo, Papa Francesco ha sempre avuto a cuore il tema della fraternità. E lo ha dimostrato nel corso degli anni di pontificato. Basterebbe pensare anche al viaggio apostolico in Iraq, con l’incontro interreligioso del 6 marzo 2021 nella Piana di Ur.

Altre parole di pace, di fratellanza: “Ostilità, estremismo e violenza non nascono da un animo religioso: sono tradimenti della religione. E noi credenti non possiamo tacere quando il terrorismo abusa della religione. Anzi, sta a noi dissolvere con chiarezza i fraintendimenti. Non permettiamo che la luce del Cielo sia coperta dalle nuvole dell’odio!”.

La domanda - Cosa vuol dire essere realmente fratelli? Quali sono i punti d’incontro per esserlo realmente? Papa Francesco non ha dubbi: salvaguardare il creato, “sostenendo ogni persona specialmente le più bisognose”. È la via della carità, la via dell’Amore. E dove c’è amore - si sa bene - è lì che risiede Dio.

E oggi, a distanza di tre anni dallo storico incontro del 2019, Papa Francesco rinnoverà quel documento. Lo farà grazie a un videomessaggio, sempre assieme al Grande Imam di Al-Azhar, Ahmad Al-Tayyeb. L’occasione è data dalla II Giornata Internazionale della Fratellanza Umana. Saranno i volti di Papa Francesco e del Grande Imam a comparire, uniti, nuovamente, per affermare che la fratellanza è possibile.



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