religione

Una laica sugli altari: 'Nuccia' Tolomeo, preghiera e sorriso

AVVENIRE Avvenire.it
Pubblicato il 01-10-2020

Sarà beata la catanzarese che, malgrado la malattia, dava speranza a tutti

Il dolore trasformato in offerta, la sofferenza in preghiera, le lacrime nell'immancabile sorriso. Chi ha conosciuto Gaetana, detta “Nuccia”, Tolomeo non può dimenticare la grande forza, il coraggio, la speranza che sapeva trasmettere a chiunque la incontrasse. Virtù, frutti benedetti della grazia di Dio che le hanno aperto la strada verso gli altari.

Il Papa ha infatti autorizzato la Congregazione delle cause dei santi a promulgare il decreto che riconosce un miracolo ottenuto per intercessione di questa donna semplice, che una paralisi progressiva e deformante costrinse praticamente per tutta la vita ad alternarsi tra la sedia e il letto di casa. Una condizione che lei accettò con fede granitica, al punto da scrivere nel suo testamento spirituale: «Voglio ringraziarti in modo particolare per il dono dell’immobilità, che è stato per me una vera scuola di abbandono, di umiltà, di pazienza e di gratitudine». Per poi aggiungere l’invito a essere «lieti nel Signore... Siate custodi dei vostri fratelli e insegnate loro l’amore con la vostra stessa condotta… Solo l’amore salva... Sorridete sempre».

Gaetana nacque a Catanzaro il 10 aprile, Venerdì Santo, 1936 ma fu registrata all’anagrafe nove giorni più tardi. Colpita come detto da una paralisi incurabile, diede una particolare impronta di amore alla sua esistenza offrendo ogni sofferenza per la conversione di chi si era allontanato da Dio, compreso il padre che non accettava la sua condizione fisica, e pregando per chiunque glielo chiedesse. Molto devota a padre Pio e all’angelo custode che chiamava amabilmente “Sorriso” a poco a poco trasformò la sua casa in luogo di preghiera e di formazione cristiana. Divenne anche una voce nota di Radio Maria dove interveniva spesso al programma “Fratello”.

Morì a Catanzaro il 24 gennaio 1997 e i suoi resti mortali sono custoditi, sempre nel capoluogo calabrese, presso la cappella del Crocifisso della chiesa del Monte. Assieme a Tolomeo saranno presto beati quattro sacerdoti caduti martiri durante la guerra civile spagnola, tra il 1936 e il 1938. Si tratta di Francesco Cástor Sojo López e di 3 compagni, appartenenti al Sodalizio Secolare dei Sacerdoti Operai Diocesani cui la Congregazione ha riconosciuto la morte avvenuta per omicidio “in odio alla fede”. Due, infine, le nuove venerabili. Sono state infatti riconosciute le virtù eroiche di Francesca della Concezione Pascual Doménech, fondatrice della Congregazione delle Suore Francescane dell’Immacolata; nata il 13 ottobre 1833 a Moncada (Spagna) dove morì il 26 aprile 1903; e di un’altra religiosa spagnola, Maria Dolores Segarra Gestoso, fondatrice delle Suore Missionarie di Cristo Sacerdote, nata il 15 marzo 1921 a Melilla e scomparsa a Granada il 1° marzo 1959.

Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte.

Solo grazie al vostro sostegno e alla vostra vicinanza riusciremo ad essere il vostro punto di riferimento. Un piccolo gesto che per noi vale tanto, basta anche 1 solo euro. DONA