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Udienza a Santa Marta. Bergoglio: 'Dio si fa vicino, noi che ci allontaniamo da Lui'

Elisabetta Reguitti Vatican News
Pubblicato il 18-03-2020

Il respiro del Papa è il respiro di ognuno di noi. Nella cronaca della liturgia della Parola da Casa Santa Marta anche il respiro pesante di Francesco al microfono è il respiro di tutti quanti stanno soffrendo.

I Lettura Dt 4,1.5-9
Osserverete le leggi e le metterete in pratica.
Vangelo Mt 5,17-19
Chi insegnerà e osserverà i precetti, sarà considerato grande nel regno dei cieli.

Nella Liturgia il Santo Padre parla della legge. Ma come sempre rassicura. Perché “la legge che Dio consegna al suo popolo, che il Signore ha voluto darci e che Gesù ha voluto portare alla massima perfezione è la legge della vicinanza. Il nostro Dio è vicino a noi”.

Riprende il passo:” Quale grande nazione ha gli dei così vicino al suo popolo così come il nostro Dio è vicino quando lo invochiamo”.

Sgrana gli occhi e assicura Francesco che non si tratta di “prescrizioni da lontano o l’atteggiamento di un dittatore. No il nostro Signore è la vicinanza paterna che accompagna il suo popolo. Dio è vicino e cammina con il suo popolo. L’immagine del deserto durante l’Esodo con al nube, la colonna di fuoco che protegge il suo popolo.

Dio è vicino con la Legge scritta sulla pietra e assegnata a Mosè. Dio non assegna dogmi e dice, vai avanti. Cammina con noi”.

La prima risposta dell’uomo è allontanarsi. “Dio si fa vicino e siamo noi che ci allontaniamo da Lui”.

Viene descritto nelle pagine della Liturgia: “Adamo con la moglie, hanno vergogna per il peccato commesso, ma il Signore non vuole una teologia pensata dal giudice. Mentre il secondo atteggiamento è uccidere il fratello. Quando non sono custode del mio fratello. Due atteggiamento che cancellano la vicinanza a di Dio - prosegue il Santo Padre -. L’uomo vuole essere padrone dei rapporti mentre la vicinanza porta sempre alla debolezza. Dio che si fa uomo è uno di noi si fa debole e porta la debolezza fino alla morte. La morte in croce, la morte degli assassini”.
Papa Francesco ripete: “La vicinanza umilia Dio. Il nostro Dio è vicino e ci parla di umiltà. È il Dio vicino, da casa”.

L’esempio del Papa e come Gesù è stato vicino ai discepoli di Emmaus, spaventati come tutti noi in questo tempo.

“Dio è vicino e chiede a noi di essere vicino l’uno all’altro in questo momento di crisi per la pandemia. Lui vuole che stiamo vicini e questa vicinanza ci chiede di farla vedere di più . Non possiamo avvicinarci fisicamente per il contagio ma risvegliare il sentimento di vicinanza l’uno all’altro perché il nostro Dio è della prossimità.

Per questo noi possiamo anche essere isolati ma dobbiamo essere prossimi. Perché l’ eredità che abbiamo ricevuto dal Signore è la prossimità”.

Papa Francesco avvicina le mani, unisce e intreccia le dita fra loro, come per formare un cesto che porta i frutti della vicinanza.

“Non dobbiamo lavarcene le mani come ha fatto Caino che ha ammazzato il fratello”. E dopo una pausa, rinnova e ricorda: “Quale grande nazione ha degli Dei così vicino a noi come il nostro Dio è vicino quando lo invochiamo

Elisabetta Reguitti

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