religione

Scalfari: la grazia e la danza per beffare la morte

Eugenio Scalfari
Pubblicato il 13-02-2021

La religione di Francesco e il suo cristianesimo un fenomeno che ha inciso

Il mondo dei sentimenti, come scrissi qualche tempo fa, sarebbe incompleto se non ci fosse la grazia ad arricchirlo. In realtà non è esatto definire la grazia come un sentimento e un dono: deriva da una sconosciuta combinazione di ormoni, ereditarietà, centri energetici e campi magnetici. Insomma elementi indefinibili che la scienza non identifica, pur constatandone l' esistenza. Il sentimento della grazia è percepibile e percepito dall' osservatore, che ne avverte la presenza. I greci erano talmente ricchi di quel sentimento che le Grazie entrarono fin dal tempo più remoto a far parte della mitologia manifestandosi nel modo più appropriato attraverso la loro divina essenza, cioè la danza.

La danza e la musica che l' accompagnava furono i primi sentimenti originari della storia che conosciamo, di quel mondo che gli Dèi avevano scoperto, o in certo senso creato. I principali in quell' epoca e in quelle zone erano soprattutto due: Apollo ed Ermes, ritenuto suo fratellastro. La musica e la danza furono per quanto sappiamo i doni concessi affinché vivesse la nostra parte divina: risvegliandone le forze nascoste con gli accordi della lira e del flauto, incitando la danza, si liberavano anche sentimenti amorosi di godimento e sofferenza. Questo risulta da una serie di conoscenze che i secoli hanno trasmesso, da quei luoghi che conosciamo meglio di altri. Nel terzo millennio il linguaggio musicale e poetico sembra alquanto decaduto poiché viene affidato soprattutto al volume dei suoni e al loro ritmo metrico. Si tratta di conoscenze molto vaghe ma comunque esistenti, con un Dio principale che già abbiamo indicato e che ripetiamo: prima di Eros c' è un Apollo che domina il campo degli Dèi in quei territori indicati.

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La nostra specie, che esiste da centinaia di migliaia di anni, è in continuo viaggio e a quanto risulta da molti segnali ne è consapevole e desidera mutamenti che hanno come tema principale quello della morte e della vita: due elementi che la specie dimostra di conoscere, pur cercando di evitare il primo, cioè la morte. Questa situazione psicologica domina la nostra specie da migliaia e migliaia d' anni ma col passar del tempo la morte ha acquistato un' assoluta certezza: morte e vita sono elementi che possono essere in qualche modo compresi soltanto dall' elemento della religiosità. Se c' è un Dio la vita dipende da lui, e riesce a escludere la morte. Religioni e vita eterna: questa è la situazione mentale che si è fatta strada nei millenni. Le religioni evidentemente sono molto numerose ma alcuni atteggiamenti sono comuni ai popoli: la vita è un destino e la morte dovrebbe esser battuta dal Dio creatore che vigila l' intero universo. Questo tema ne porta con sé un altro e cioè l' esistenza dell' uomo e della donna che presi insieme compongono l' umanità e in qualche modo combattono la morte, sempre ammesso che il Dio si dia carico di tutelare l' esistenza umana. Vita e morte, uomo e donna: questa è l' idea di esistenza che viene dal nostro passato.

In mancanza delle divinità, il mondo sarebbe privo della capacità di pensare a una vita senza limiti. Non tutte le divinità sono preposte alla tutela dell' eternità della vita e per questo si attribuisce agli Dèi una personale e diversa capacità di tutelare la vita dei fedeli, e a volte di consentire e anzi volere la morte degli infedeli. Ecco un altro elemento che arricchisce il mondo: il Dio che diventa multiplo. Perfino il Dio cristiano è affiancato da centinaia e centinaia di santi e di beati che hanno reso complesso e difficile questo universo religioso. Il Dio cristiano è unico ma in realtà è anch' esso plurimo, infatti ha creato la Trinità ponendo una questione di rapporti tra Padre e Figlio all' interno di essa. La storia di Cristo è estremamente interessante: il Cristo è un dio Figlio allo stesso livello del Padre e del Verbo, anche se ci sono state e ancora permangono dottrine che attribuiscono al Figlio una natura solo umana.

Le capacità del nostro papa Francesco sono riconosciute anche dai protestanti di vario genere: la religione di Francesco e il suo cristianesimo sono un fenomeno che ha fortemente inciso sulla unità cristiana; ci sono stati altri pontefici che hanno puntato sull' unità cristiana, ma non sono stati molti nella storia di questa religione e il risultato delle loro politiche ha dato esiti piuttosto parziali. C' è un altro fenomeno che fa parte dell' epoca nella quale viviamo: le religioni di qualunque tipo siano tendono a perdere di intensità. Gli umani hanno acquisito in misura crescente la discontinuità religiosa: questa sta diventando una realtà estremamente diffusa (La Repubblica)

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