religione

Papa incoraggia i Vigili del Fuoco: prego per i rischi che correte ogni giorno

Redazione Ansa - Fabio Frustaci
Pubblicato il 07-11-2019

Il donarsi agli altri, pensando poco a se stessi, è uno spirito cristiano

Ancora un grazie per il servizio svolto e ancora un incoraggiamento per un mestiere che spesso porta a rischiare la propria vita. Papa Francesco ha benedetto questa mattina, prima dell’udienza generale, un nuovo mezzo donato dai Vigili del Fuoco vaticani e ha colto l’occasione per ribadire la sua gratitudine e il suo apprezzamento a tutta la categoria. Parole significative all’indomani della tragedia in provincia di Alessandria, dove l’esplosione di un cascinale disabitato a Quargnento ha provocato la morte di tre pompieri: Marco, Nino e Matteo. Tre giovani «eroi», come definiti da familiari e colleghi.

Francesco non ha fatto riferimento diretto alla vicenda, ma nel suo breve saluto alla delegazione nel piazzale antistante Casa Santa Marta ha voluto sottolineare la pericolosità di questo mestiere che, talvolta, porta a drammatici episodi come quello avvenuto la scorsa notte sul quale è in corso un’indagine per capire le origini dell’esplosione che sembrano al momento essere dolose.

Proprio i continui rischi rendono quello del pompiere più di un lavoro, ma un vero e proprio servizio al prossimo. Il senso è «il donarsi agli altri, pensando poco a sé stessi... È uno spirito cristiano», ha detto infatti al sito della Santa Sede Vatican News il coordinatore del Corpo dei Vigili del Fuoco vaticani, l’ingegnere Paolo De Angelis.

«Il Papa - ha spiegato, parlando dell’incontro di oggi - ha detto di pregare per noi perché il nostro lavoro è importante e particolare ma va fatto con determinate sicurezze, sempre ci sono dei pericoli».

Proprio per questo al Pontefice è stato presentato un nuovo mezzo da parte della Man Truck & Bus, progettato per le specifiche esigenze dell’Eliporto vaticano, che ha come scopo coadiuvare le operazioni relative all’Ospedale Bambino Gesù. Si tratta di un camion che può erogare acqua e schiuma tramite un monitor, controllabile dall’interno; quindi l’operatore, oltre ad avere le sicurezze aumentate, perché è all’interno della cabina, può spostare il mezzo mentre eroga lo schiumogeno.

Francesco ha «benedetto» il mezzo che, come ha spiegato De Angelis, sarà prettamente adibito alla cura dell’Eliporto, cioè alla tutela degli atterraggi, dei decolli e dell’arrivo dei piccoli pazienti, ma che può essere utilizzato in qualsiasi altro luogo.

Il Papa subito dopo ha salutato uno ad uno i vigili presenti e ha regalato loro delle bottiglie di vino: «Noi abbiamo molte occasioni per venire a contatto con il Santo Padre e ogni volta ci riserva un saluto particolare… Oggi in particolare è stato molto paterno».

D’altronde Papa Francesco non dimentica l’aiuto ricevuto dai “firemen" vaticani lo scorso 1° settembre, quando, a causa di un calo di tensione, era rimasto bloccato per 25 minuti nell’ascensoretto di Sisto V che collega l’omonimo cortile all’appartamento papale. L’inconveniente era stato subito segnalato alla centrale operativa interna che ha mobilitato il servizio di Vigili del Fuoco vaticani, che hanno la loro caserma operativa nel cortile di San Damaso, nel cuore della Città leonina a poche centinaia di metri dall’ascensore. Arrivato in netto ritardo all’Angelus, il Pontefice dalla finestra aveva chiesto a tutti i fedeli in piazza San Pietro di fare «un grande applauso» ai pompieri che lo avevano salvato. (Salvatore Cernuzio - Vatican Insider)

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