religione

Padre McGivney diventa beato, una storia tutta made in USA

Redazione ACIGroup
Pubblicato il 02-11-2020

  La storia del fondatore dei Cavalieri di Colombo

"Era un uomo del popolo. Aveva a cuore il benessere degli esseri umani e tutta l’amorevolezza della sua anima sacerdotale si manifestava con maggior energia negli sforzi  incessanti volti a migliorare le loro condizioni". Una frase del 1890 che descrive Michael McGiveney, da oggi beato, nella prima celebrazione religiosa in sua memoria. Sarà celebrata ad Hartford, una cittadina a mezza strada ta New York e Boston, poco più di 120 mila abitanti.

Padre McGivney era un sacerdote speciale, è stato lui a far nascere i Cavalieri di Colombo che nel 1890 quando egli morì erano circa 6 mila. Era nato il 12 agosto del 1852 a Waterbury a pochi chilometri da Hartford dove oggi si celebra la sua beatificazione. Oggi i Cavalieri sono quasi due milioni sparsi in ogni parte del mondo. La loro sede a New Haven sempre in Connecticut è sorta nella città che vide gli ultimi giorni del beato. 

Mite dai modi gentili e ligio al dovere, Padre McGivney era conosciuto nei circoli cattolici del New England come un riformatore dal cuore puro. Secondo tutti i resoconti c’era qualcosa di stoico e di angelico al contempo nella sua natura. Uno dei suoi obiettivi era la promozione della sicurezza per i cattolici delle classi operaie. I Cavalieri di Colombo ebbero origine da questa motivazione primaria”. Così il nuovo beato vene descritto nel libro della Libreria Editrice Vaticana “ Il Parroco. Padre Michael McGivney e il cattolicesimo americano” di Douglas Brnkley e Julie M. Fenster. 

Una biografia che ripercorre la storia di un parroco fin dalle radici irlandese della sua famiglia, fino alla morte per tubercolosi a soli 38 anni. Un parroco americano in un’epoca in cui, un po’ come oggi forse, i cattolici negli Stati Uniti non era ben visti. Un’epoca difficile per trovare lavoro che, quando c’era, non aveva nessuna tutela. Nel 1882 Michael che nel 77 è diventato sacerdote, fonda i Cavalieri. Ma padre McGiveney resta fondamentalmente un parroco, di cui i giovani si fidano, che i bambini amano come catechista, e che gli anziani della sua parrocchia a New Haven vedono già come un santo.

Il primo incontro ad ottobre del 1881che poi porta alla fondazione dei Cavalieri di Colombo avviene in parrocchia, Michael ha 27 anni e un grande carisma personale. Ottanta uomini si presentano all’incontro e subito nasce una commissione di 12 per creare un gruppo che fosse caritatevole, fraterno e religioso. L’idea era che la associazione facesse beneficenza in modo particolare per sostenere le famiglie degli operai infortunati o morti. Assicurazioni sul lavoro. Ed è singolare che Hartford iniziasse ad essere la capitale statunitense del mondo assicurativo. Certo era un mondo che si rivolgeva ai ricchi, quanto meno ai benestanti. Ecco la soluzione McGivney allora. Assicurazioni per operai.

In Italia era l’epoca delle Società di Mutuo Soccorso. Ma negli Stati Uniti padre Michael ne fece una associazione cattolica. McGivney voleva però che oltre alla fede cattolica la associazione fosse fortemente americana. Ecco perché Colombo. E in quell’epoca il legame con l’esploratore italiano significava che la associazione sarebbe stata fedele agli Stati Uniti. Oggi sembra un nome un po’ antico ma di fatto ha caratterizzato il concetto americano di fratellanza. Ancora oggi i Cavalieri gestiscono milioni di polizze assicurative sulla vita, ma ricevano anche donazioni per scopi educativi. La storia del parroco McGivney è un vero romanzo americano, e anche per questo vale la pena conoscerla. Il libro “ Il Parroco” è solo l’inizio per un percorso che indica al lettore la storia del cattolicesimo americano. Padre Michael diventa beato, in molti pregano per un altro miracolo dopo quello che ha salvato il piccolo Mikey, che lo porti alla santità. (Acistampa)

 

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