Le visite dei pontefici
I frati del convento di Sant'Antonio di Padova sono in quarantena dopo alcuni casi di positività al Coronavirus, per evitare qualsiasi possibilità di contagio all'esterno.
Lo ha comunicato il 20 marzo la comunità francescana conventuale di Padova, i cui religiosi martedì 17 sono stati tutti sottoposti al tampone per il Covid-19, dopo che due confratelli alcuni giorni fa avevano manifestato sintomi influenzali e, da subito sotto il controllo medico, si erano messi in autoisolamento volontario per tutelare la salute degli altri frati e del personale laico in servizio in basilica.
IL 12 MARZO
I frati, dunque, da oltre una settimana non erano presenti nel santuario, se non dopo l’orario di chiusura, in modo da non interagire nemmeno con gli addetti alla basilica. Inoltre, sempre dal 12 marzo, le realtà fino ad allora ancora aperte al pubblico, come l’ufficio informazioni, l’ufficio accoglienza e il negozio, erano state chiuse, mentre i siti museali lo erano già dall’entrata in vigore del Dpcm del 1° marzo.
"SONO SERENI"
Pur in isolamento – viene precisato – i frati della Basilica del Santo vivono con serenità questo momento difficile e condividono ancor più le sofferenze dei malati e delle loro famiglie. Continueranno a pregare in particolare per chi vive, direttamente e indirettamente, la malattia, il personale sanitario, le istituzioni politiche, le forze dell’ordine, i volontari e tutti coloro che stanno aiutando chi soffre.
IL RETTORE: SIAMO IN BUONE CONDIZIONI
«Ringraziamo sant’Antonio – commenta padre Oliviero Svanera, rettore della Basilica al Sir – perché i frati colpiti dal virus non risentono in modo particolare del contagio. È una situazione in continua evoluzione e le conseguenze non possiamo in questo momento valutarle nella loro globalità».
LA VOCE DIGITALE
«Stiamo seguendo le indicazioni dei sanitari e delle autorità», aggiunge il rettore: «Pensiamo sia importante continuare a far sentire la nostra presenza, seppur in questo periodo affidata ai soli mezzi digitali, alle tante persone che vedono in sant’Antonio un amico, di cui noi frati siamo in un certo senso la ‘voce’».
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