religione

Oggi si prega per il miracolo

Valeria Di Corrado, Il Tempo La luce di Maria
Pubblicato il 27-03-2020

Oggi pomeriggio alle 18 in piazza San Pietro, ormai vuota di fedeli e turisti, campeggerà solitario il «Crocifisso dei miracoli» (quello che nel 1522 venne portato in processione per i quartieri di Roma affinché finisse la peste). E in questo silenzio surreale risuonerà solo l'eco della voce di Papa Francesco, che, dal sagrato della Basilica, pregherà insieme ai cristiani di tutto il mondo, collegati in diretta streaming dalle proprie abitazioni tramite la rete intemet, per invocare la protezione di Cristo contro la pandemia di coronavirus.

La sacra immagine di legno scuro del XV secolo è stata trasferita senza solennità dalla sua chiesa di origine, San Marcello al Corso, dove il Pontefice lo scorso 15 marzo si era recato in pellegrinaggio. Il crocifisso sin dal Giubileo del 1600, con papa Innocenzo X, fino al Giubileo di Wojtyla nel Duemila, fu portato solennemente a San Pietro per la venerazione dei fedeli. Ora, in un momento di grande angoscia e sofferenza, Bergoglio ha voluto che sia il punto di riferimento a cui tutto il mondo cristiano rivolgerà le sue preghiere oggi pomeriggio.

Come annunciato infatti domenica al termine della preghiera dell'Angelus, Papa Francesco ha invitato tutti, attraverso i mezzi di comunicazione, ad ascoltare la Parola di Dio ed elevare una supplica al Santissimo Sacramento, esposto nell'atrio della Basilica. Al termine della Celebrazione, il Santo Padre impartirà la benedizione «Urbi et Orbi».

Il Cardinale Angelo Comastri, Arciprete di San Pietro, pronuncerà la formula per la proclamazione dell'indulgenza plenaria. Il momento straordinario di preghiera in tempo di pandemia durerà circa un'ora. Nei pressi del cancello centrale di San Pietro, oltre al Crocifisso di San Marcello, sarà collocata l'immagine della Vergine Salus Populi Romani, custodita normalmente nella Basilica di Santa Maria Maggiore, dove il Pontefice si era recato in vista due domeniche fa.

Nel frattempo il coronavirus non si ferma davanti a nulla. Ha varcato anche la soglia della residenza di Bergoglio, Casa Santa Marta, in Vaticano. Un prelato che lavora nella prima sezione della Segreteria di Stato e risiede nella Domus, è ricoverato in terapia intensiva al Covid-2 di Roma. Il monsignore 58enne proviene da un paesino lombardo e insegna all'Università Lumsa, in via della Conciliazione. Il Santo Padre, invece, è risultato negativo al test.

Valeria Di Corrado, Il Tempo

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