religione

Le reliquie del monastero di santa Rosa in mostra fino a ottobre

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Pubblicato il 15-09-2019

A Viterbo nella suggestiva cornice del monastero di Santa Rosa, scrigno d’arte e spiritualità, sabato 31 agosto alle 11, alla presenza del vescovo e del sindaco di Viterbo è stata inaugurata la mostra “Fede e devozione. Le reliquie del monastero di santa Rosa”, a cura di Anna Proietti ed Eleonora Rava, con la collaborazione di Giorgio Capriotti e Lucia Malvinni.

L’evento è stato reso possibile grazie alla volontà delle sorelle francescane alcantarine e della Federazione delle clarisse urbaniste d’Italia di rendere fruibile a tutti l’ingente patrimonio storico, artistico e documentario conservato nel monastero di santa Rosa; ed è stato realizzato grazie supporto economico della Fondazione Carivit e al contributo del 2×1000 alla cultura donato al Centro studi santa Rosa da Viterbo onlus.

L’evento ha ricevuto il patrocinio della diocesi di Viterbo, del comune di Viterbo, della Soprintendenza archivistica e bibliografica del Lazio, della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio, dell’università della Tuscia e dell’Istitute of medieaval history dell’università di St Andrews (UK).

Data la straordinaria affluenza di pubblico e il consenso ricevuto, la mostra rimarrà aperta fino al 26 ottobre 2019 con ingresso libero, orari: 9.30-12.30 e 15.30-18.30; giorno di chiusura il lunedì.

La mostra si distingue per la ricchezza e le caratteristiche delle reliquie esposte, molte corredate dai documenti di autenticità. La mostra parte dal corpo e dal cuore di Rosa, esposti alla venerazione dei fedeli nella chiesa a lei intitolata; procede, nella sala capitolare, attraverso l’arca che quel corpo ha conservato e le vesti con le quali esso è stato coperto, per arrivare alle reliquie non più “uniche” ma ripetute, iterate, prodotte intenzionalmente e artigianalmente per soddisfare l’esigenza del “contatto” senza dover frammentare all’infinito il corpo santo (le misure della Santa, i cuscinetti, i cordoni ecc.).

La mostra prosegue nel refettorio antico, dove sono esposte reliquie contenute in raffinate teche di legno dorato, in preziosi reliquiari d’argento e antropomorfi, riferibili al periodo compreso tra gli inizi del XVIII e la prima metà del XIX secolo; sempre in questa sala sono presentati centinaia di encolpi contenenti reliquie della croce di Cristo, del velo della Madonna, delle ossa dei martiri, di santi della famiglia francescana e via dicendo.

Tra i molti oggetti esposti spiccano il cranio di santa Costanza, che veniva esposto nel Settecento alla venerazione dei fedeli; le misure di nostro Signore Gesù Cristo e della statua della Madonna di Loreto; il berretto di Sant’Ubaldo, patrono di Gubbio; il soggolo della beata Caterina Vigri, la stola e lo zucchetto di papa san Giovanni Paolo II.

(Centro studi santa Rosa)- http://www.tusciaweb.eu


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