religione

La devozione delle Clarisse di Forlì per la Vergine delle Grazie

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 30-11--0001

Sette monache che vivono il loro carisma "contaminandosi" con la comunità. Come  hanno fatto in queste ore, quando hanno ricevuto l'abbraccio dei fedeli al culmine dei festeggiamenti per la Beata Vergine delle Grazie, che si adora nella Chiesa dedicata a San Biagio.




SANTA CHIARA

Ci troviamo a Forlì e le monache in questione sono le Clarisse di San Biagio, da ben sette secoli presenti a Forli. La presenza delle Clarisse nella città romagnola comincia quasi certamente già durante la vita di Santa Chiara: le prime testimonianze scritte che le riguardano, infatti, sono del 1256 e del 1257, in alcune pergamene dell'archivio della Cattedrale.




L'APPRODO A SAN BIAGIO

Così come è antica l'adorazione per la Beata Vergine delle Grazie, immagine mariana, staccata dal muro del Molino della Ripa in cui era stata dipinta da mano ignota nella prima metà del Trecento. Nel 1797, in seguito alla soppressione dell’ordine decretata dalle truppe napoleoniche, l’affresco ha seguito le suore nel loro lungo peregrinare, fino all’approdo definitivo presso l'ex convento di San Girolamo, già sede dei Frati Minori Osservanti e oggi detto di San Biagio. L’affresco della Beata Vergine delle Grazie ha trovato nuova e dignitosa dimora in un’edicola posizionata sul lato destro del presbiterio della chiesa.




MADONNA DELLA RIPA

L’effigie è chiamata anche “Madonna della Ripa”, perché dipinta sul muro del molino omonimo, che utilizzava l’acqua di un braccio secondario del Montone oggi interrato. L’icona era venerata dal popolo perché rimasta miracolosamente illesa in una straordinaria piena del fiume. Gli stessi forlivesi nel 1495 vollero metterla al sicuro, affidandola alle Clarisse, che all’epoca dimoravano nel grande monastero della Torre, detto anche della Ripa. E qui rimase per tre secoli.



VOCAZIONE CONTEMPLATIVA

Le Sorelle, adorano quotidianamente l'effigie, e nelle giornate scandite dal ritmo della preghiera liturgica, vivono con semplicità la vocazione contemplativa. Le monache, inoltre, coltivano con assiduità rapporti fraterni e di collaborazione con i Fratelli del Primo e del Terzo Ordine francescano. Sono anche disponibili ad incontrare, individualmente o in gruppo, quanti si avvicinano chiedendo preghiera e sostegno, o desiderano conoscere meglio la spiritualità francescana e clariana, e la loro forma di vita.

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