Le visite dei pontefici
Qual è lo stato salute del francescanesimo in uno degli stati in cui è da record la persecuzione nei confronti dei cristiani, vale a dire il Pakistan?
Ci sono due storie accaduto nelle ultime settimane che lasciano ben sperare. per quel 2 per cento (circa 3,5 milioni di pakistani) che quasi quotidianamente sono costretti a non poter manifestare liberamente il loro credo religioso: parlare di Gesù, Dio nel Paese del Sud-Est asiatico espone talvolta a grossi rischi per la propria incolumità.
I CINQUE FRATI
In questo contesto la Chiesa in Pakistan ha accolto il dono di cinque nuovi frati francescani Cappuccini ordinati sacerdoti nella Cattedrale del Sacro Cuore a Lahore, durante la Messa presieduta dall’Arcivescovo Sua Ecc. Mons. Sebastian Shaw. I cinque frati sono: fra Lazar Aslam, fra Adnan Kashif, fra Azam Siddique, fra Almas Yousaf e fra. Adeel Mazhar.
L'ESEMPIO DI SAN FRANCESCO
L’Arcivescovo ha lanciato un messaggio molto chiaro ai cinque nuovi sacerdoti, come riporta l'Agenzia Fides: «Abbiamo l’esempio di san Francesco d'Assisi» che, da commerciante che era, «si è preso cura dei lebbrosi, le vittime più ripugnanti». «San Francesco non ha chiesto niente a Dio. Ha sempre pregato: Signore, che cosa vuoi che io faccia. Chiedo a tutti voi di pregare come San Francesco. Ascoltate la Parola di Dio, che vi darà sempre ciò che è giusto per la vostra vita».
PADRE VICTOR
Se l'arrivo di nuovi frati dà ossigeno alla comunità francescana, è ormai una realtà l'operato di Padre Victor Sawera, il superiore del Cento di formazione francescano di Lahore, che segue spiritualmente 30 famiglie. Ha iniziato ad occuparsi dei problemi delle coppie cattoliche quando è stato ordinato, otto anni fa. Le sfide maggiori sono povertà e relazioni extra-coniugali.
LE 30 FAMIGLIE
Da due anni, racconta Asia News, il sacerdote segue spiritualmente 30 famiglie a Lahore, anche se il suo impegno con le coppie cattoliche è iniziato otto anni fa, quando è stato ordinato a Karachi. «Il mio primo test - dice Padre Victor - è avvenuto pochi mesi dopo la mia ordinazione, quando un uomo sposato della nostra parrocchia portò un’altra moglie musulmana dal Punjab. La donna abbracciò il cristianesimo e iniziò a frequentare la chiesa. Quando il datore di lavoro venne a sapere [della sua conversione], la licenziò. Voleva un certificato di matrimonio, ma noi non potevamo produrlo in base al diritto canonico. Alla fine ho suggerito di chiedere aiuto ad un pastore locale».
MISSIONE AD ALTO RISCHIO
Il motivo che spinge il francescano ad aiutare le persone in queste situazioni “irregolari” è garantire un futuro migliore per i loro figli. «Qual è la loro colpa in tutto questo?», dice. Una sfida ad alto rischio se si considerano gli ultimi casi di cronaca di pestaggi, arresti, violenze, che hanno investito i cattolici di Lahore.
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