Le visite dei pontefici
Papa Francesco con il suo sguardo così benevolo e umano inizia la sua liturgia da Casa Santa Marta raccontando il mondo.
“In questi giorni in alcune parti si sono evidenziate alcune conseguenze della pandemia. Una di queste è la fame. Si comincia a vedere gente che ha fame. Perché non può lavorare. Non aveva lavoro fisso. Si comincia già a intravedere il ‘dopo’ che verrà ma già si comincia a vedere adesso, preghiamo per le famiglie che già cominciano a sentire le conseguenze di questa pandemia.”
I Lettura Ger 11,18-20
Come agnello mansueto che viene portato al macello.
Vangelo Gv 7,40-53
Il Cristo viene forse dalla Galilea.
“E ciascuno tornò a casa sua”
“Dopo la discussione ognuno torna alle sue convinzioni. C’è una spaccatura nel popolo - spiega il Santo Padre iniziando l’omelia -. Il popolo che segue Gesù, lo ascolta e non si accorge del tanto tempo che passa ad ascoltato. La parola di Gesù entra nel loro cuore. Poi c’è il gruppo dei dottori della legge che a priori rifiutano Gesù perché non opera secondo la legge, secondo loro.
Sono due gruppi di persone. Il popolo che ama Gesù è lo segue e il gruppo degli intellettuali della legge, i capi del popolo”.
Riprendendo un passo del Vangelo: “ Questo si vede in modo chiaro quando le guardie tornarono dai capi dei sacerdoti che chiedono ‘perché non lo avete condotto qui?’. Le guardie rispondono ‘mai un uomo ha parlato così’. I sapienti incalzano ‘vi siete forse farti ingannare anche voi?’. I dottori della legge provano disprezzo per Gesù ma anche per il loto popolo. Quella gente, il gruppo dell’élite e ignorante perché non sa nulla. Mentre il Santo popolo è fedele a Dio e crede a Gesù. Lo segue. Il gruppetto di élite dei dottori della legge si stacca dal suo popolo e non riceve Gesù”.
Il Pontefice attualizza
“I dottori della legge avevano un grande difetto: avevano perso la memoria della grande appartenenza al popolo. Lo stesso difetto che avevano gli apostoli nel giorno della moltiplicazione dei pani e dei pesi. A Gesù dicevano di congedare quella gente. Che tornassero nella proprie case. Mentre Gesù esorta gli apostoli a sfamarli. Anche gli apostoli non avevano in considerazione il popolo di Dio, non lo disprezzavano ma non lo consideravano. Gesù ripete gli apostoli date loro da mangiare”.
Papa Bergoglio non si ferma
“Il popolo di Dio ha una Grazia: la Grazia del fiuto di conoscere le strade che portano alla salvezza. Il problema dell’ élite, anche oggi, è il clericalismo. In questi giorni ho sentito persone che chiedono come mai tanti sacerdoti e suore vanno a portare da mangiare ai malati rischiando di ammalarsi di Coronavirus? Lo dica al Vescovo, alla madre superiore che non devono uscire, loro sono fatti per i sacramenti. Ci pensi lo Stato a dare da mangiare”.
Si ferma un istante il Papa e riprende
“Quelli sono seconda classe. Noi siamo la classe dirigente non dobbiamo sporcarci le mani con i poveri. Tante volte penso che lo sono persone buone: sacerdoti e suore che non hanno coraggio di andare con il popolo. A loro manca quello che mancava ai dottori della legge: hanno perso la memoria di quello che Dio disse a Davide, io ti ho preso dal gregge”.
Scende in profondità, offrendo con un esempio
“Nicodemo vedeva qualcosa; era un uomo inquieto, poco coraggioso, troppo diplomatico ma inquieto e cerca di fare una mediazione rivolgendosi agli uomini della Legge chiedendo ‘forse la nostra legge punisce un uomo prima di averlo ascoltato e sapere ciò che fa?’
Ma loro non gli rispondono e lo liquidano dicendo ‘studia, sei ignorante’. “Pensiamo anche oggi a tanti uomini e donne qualificati nel servizio a Dio che sono bravi e vanno a servire il popolo tanti sacerdoti che non si staccano dal popolo”.
Francesco regala il suo racconto di quotidianità: “Ho ricevuto la fotografia di un sacerdote parroco di montagna in un posto dove nevica. Camminando nella neve porta l’ostensorio in ogni paesino senza curarsi del freddo e del bruciore alla dita”.
Il Papa apre le sue mani e rivolge lo sguardo alle dita immedesimandosi nella figura del sacerdote del suo racconto.
“Il metallo con il freddo della neve gli brucia le dita ma lui pensa solo ad arrivare alla sua gente, al popolo di Dio in quei luoghi”.
Conclude:
“Ognuno di noi allora pensi da che parte è. Forse tra gli indecisi, siamo nel mezzo. Il popolo fedele di Dio non può fallire. Nel dubbio pensiamo a Paolo che al giovane vescovo Timoteo diceva ‘ricordati di tua mamma e di tua nonna’. Se Paolo consigliava questo era perché sapeva bene il pericolo al quale portava questo senso di élite nella nostra dirigenza”.
Elisabetta Reguitti
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