religione

Il Cuore parla al cuore

Padre Enzo Fortunato
Pubblicato il 29-03-2020

Ci siamo tutti commossi. Si. Bergoglio, ci ha rappresentati tutti, credenti e non credenti. Tutti imploranti a chiedere che questa tragedia dell'umanità si fermi. Ieri ci siamo trovati tutti, per dirla con il motto del Cardinale John Henry Newman, "Cor ad Cor loquitur".

 

Il Cuore di Dio che parla all'uomo e viceversa. Tutti siamo provati dal più grande al più piccolo. Tutti. Papa Francesco ha sintetizzato un concentrato di spiritualità e ha portato nel cuore di Cristo il cuore dell'uomo. Ha portato nelle nostre case una delle più toccanti e profonde meditazioni. Non risparmiandoci verità e tenerezza; inquietudine e orientamento. Ai noi, credenti, ha detto che non rare volte come i discepoli abbiamo poca Fede.

Esortandoci ad aver fiducia, non ci lascerà soli nella tempesta: "Abbiamo bisogno del Signore come gli antichi naviganti delle stelle". Ai non credenti ha ricordato che la tempesta ha spazzato via il trucco: è rimasta nuda la nostra fragilità e quel sentimento di onnipotenza che serpeggiava in molte realtà. "Con la tempesta, è caduto il trucco di quegli stereotipi con cui mascheravamo i nostri 'ego' sempre preoccupati della propria immagine; ed è rimasta scoperta, ancora una volta, quella (benedetta) appartenenza comune alla quale non possiamo sottrarci: l’appartenenza come fratelli".

A tutti ha ricordato, davanti ad una piazza vuota ma sintonizzata con il mondo, che pensavamo di essere sani in un mondo malato, forse il passaggio più forte, più accorato: " Siamo andati avanti a tutta velocità, sentendoci forti e capaci in tutto. Avidi di guadagno, ci siamo lasciati assorbire dalle cose e frastornare dalla fretta. Non ci siamo fermati davanti ai tuoi richiami, non ci siamo ridestati di fronte a guerre e ingiustizie planetarie, non abbiamo ascoltato il grido dei poveri, e del nostro pianeta gravemente malato. Abbiamo proseguito imperterriti, pensando di rimanere sempre sani in un mondo malato .

Ora, mentre stiamo in mare agitato, ti imploriamo: 'Svegliati Signore!'. Ora, siamo chiamati tutti credenti e non credenti a remare insieme e a restare uniti. Tre gli atteggiamenti che ci possono aiutare a riprendere il cammino, a ricostruire un mondo migliore, a sperare in una umanità più bella e più forte: essere ospitali, essere fraterni, essere solidali.Tutti.

Padre Enzo Fortunato

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