I Santi e le epidemie
Pregare i santi per difendersi da malattie
Nel corso della storia era molto frequente rivolgersi a numerosi santi per difendersi da malattie, guerre e morti improvvise. In particolare quando infuriava la peste venivano invocati tre santi: San Sebastiano, San Rocco e Sant’Antonio Abate, ma anche San Cristoforo (come protettore dalle morti improvvise, anche causate dalla peste) e San Michele Arcangelo. Di tutti questi santi vennero realizzate numerose opere, in particolare sculture, come simbolo della sconfitta della peste
San Sebastiano è il principale santo protettore invocato contro la peste; durante il suo martirio viene colpito da numerose frecce, ma non muore e viene curato da S. Irene: le ferite causate dalle frecce sono paragonate ai bubboni della peste: il santo si è salvato perciò anche il popolo, rivolgendosi a lui spera di salvarsi dalla peste. Ma c’è un altro legame tra le frecce e la peste: l’ira divina è paragonata alle frecce scagliate da un arco e, nel medioevo, il diffondersi della peste fu visto come lo scatenarsi dell’ira di Dio. Anche San Cristoforo, come San Sebastiano, fu condannato al martirio delle frecce però le frecce non lo colpivano e tornavano indietro colpendo i persecutori.
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San Antonio Abate era un eremita che viveva nel deserto. Viene raffigurato spesso con un maialino, che forse indica il demonio piegato e vinto. Non è chiaro il rapporto tra S. Antonio Abate e la peste, ma anche lui viene invocato.
San Michele apparve durante la pestilenza del 1656 al vescovo di Monte Sant’Angelo (Puglia) al quale dettò delle istruzioni che in breve tempo liberavano l’aria dalla peste.
Nella zona lombarda, in particolare nel piacentino, il santo più invocato per difendersi dalla peste era San Rocco, al quale sono dedicate molte chiese e santuari della zona. Rocco di Montpellier, universalmente noto come San Rocco (Montpellier, anno imprecisato tra il 1346 ed il 1350 – Voghera, notte tra il 15 e il 16 agosto di anno imprecisato tra il 1376 ed il 1379), fu un pellegrino e taumaturgo francese; è venerato come santo dalla Chiesa cattolica ed è patrono di numerose città e paesi.
È il santo più invocato, dal Medioevo in poi, come protettore dal terribile flagello della peste, e la sua popolarità è tuttora ampiamente diffusa. Il suo patronato si è progressivamente esteso al mondo contadino, agli animali, alle grandi catastrofi come i terremoti, alle epidemie e malattie gravissime; in senso più moderno, è un grande esempio di solidarietà umana e di carità cristiana, nel segno del volontariato. Con il passare dei secoli è divenuto il santo più conosciuto nel continente europeo e oltreoceano, ma anche uno dei più misteriosi. (Archivio di Stato di Piacenza_Beni Culturali)
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