religione

Favara, francescani in festa per Santa Elisabetta la protettrice dell'Ordine Francescano Secolare

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 30-11--0001

Il mondo francescano di Favara è in fermento per i festeggiamenti in onore di Santa Elisabetta d'Ungheria promossi dalla fraternità OFS del convento di Sant'Antonio da Padova. L'evento è in corso dal 14 al 17 novembre nella cittadina siciliana in provincia di Ragusa.

PREGHIERA E RIFLESSIONE

Santa Elisabetta viene omaggiata in quanto patrona dell'Ordine Francescano Secolare. «Per prepararci bene all'imminente Giubileo straordinario della Misericordia e in piena sintonia con quelle che sono le continue esortazioni di Papa Francesco, che auspica una Chiesa povera e missionario, a servizio dei poveri - scrive l'OFS - abbiamo pensato di offrire alla nostra amata città di Favara alcune occasioni di riflessione, confronto con testimoni, sul tema della povertà che culmineranno nella solenne celebrazione Eucaristica del 17 novembre al convento di Sant'Antonio».

DALLA PARTE DEI POVERI

Due gli appuntamenti clou nel corso dei quattro giorni. Il focus "Dalla parte dei poveri: esperienze a confronto", in cui Chiesa e società civile hanno discusso sulle povertà del  territorio favarese »e su quale possa essere il nostro impegno, partendo dalla testimonianza di uomini e donne impegnate nel sociale».

CHI ERA SANTA ELISABETTA?

Lunedì 16 novembre  in serata, testimonianza, musica e ospiti per conoscere meglio la figura di Santa Elisabetta.  Ma chi era la patrona dell' Ordine Francescano Secolare?

Figlia di Andrea, re d'Ungheria e di Gertrude, nobildonna di Merano, ebbe una vita breve. Nata nel 1207, fu promessa in moglie a Ludovico figlio ed erede del sovrano di Turingia. Sposa a quattordici anni, madre a quindici, restò vedova a 20. Il marito, Ludovico IV morì ad Otranto in attesa di imbarcarsi con Federico II per la crociata in Terra Santa. Elisabetta aveva tre figli. Dopo il primogenito Ermanno vennero al mondo due bambine: Sofia e Gertrude, quest'ultima data alla luce già orfana di padre.

TRA AMMALATI E MENDICANTI

Alla morte del marito, Elisabetta si ritirò a Eisenach, poi nel castello di Pottenstein per scegliere infine come dimora una modesta casa di Marburgo dove fece edificare a proprie spese un ospedale, riducendosi in povertà. Iscrittasi al terz'ordine francescano, offrì tutta se stessa agli ultimi, visitando gli ammalati due volte al giorno, facendosi mendicante e attribuendosi sempre le mansioni più umili. La sua scelta di povertà scatenò la rabbia dei cognati che arrivarono a privarla dei figli. Morì a Marburgo, in Germania il 17 novembre 1231. È stata canonizzata da papa Gregorio IX nel 1235.

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