religione

Dal basso Lazio alla Campania: i 57 conventi dei Cappuccini

Gelsomino Del Guercio
Pubblicato il 30-11--0001

Da Caserta ad Avellino, da Nola al Sannio, da Napoli a Nocera. Una presenza diffusa e capillare quella dei frati Cappuccini in Campania. Ad indagarla Fiorenzo Ferdinando Mastroianni, autore de "Insediamenti di Cappuccini e Cappuccine in Campania" (Edizioni Cappuccine Napoli 2016), l'ultimo volume, in ordine di tempo, che racconta il mondo cappuccino italiano.

CINQUANTASETTE CONVENTI

Si tratta di una storia dei conventi della Provincia monastica di Napoli che fino alla fine del 1900 era detta “Provincia di Napoli e di Terra di Lavoro”, comprendente cinquantasette conventi presenti non solo in Campania ma anche nel basso Lazio.

IL CASO DI ALVITO

Il libro si sofferma in particolar modo su alcuni conventi, tra cui quello di Alvito, in provincia di Frosinone, a cavallo tra Campania, Lazio e Abruzzo. Fondato nel 1597 per interessamento del cardinale Tolomeo Gallio il convento, assieme a Sora e Arpino, era quello più a nord della Provincia napoletana e il secondo fondato dai cappuccini nella diocesi di Sora (senza considerare Pontecorvo).

DA LUOGO DI PREGHIERA A SCUOLA

Chiuso con le leggi di soppressione del 1811, con l’inizio del Novecento l’intera struttura con l’annessa chiesa della Madonna delle Grazie fu abbattuta per fabbricarvi un edificio scolastico ancora oggi esistente. Nonostante non vi sia mai stata una strada a loro dedicata il toponimo “ai cappuccini” sussiste tutt’ora segno dell’ottimo ricordo che i buoni frati lasciarono tra la popolazione locale.

 

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