Le visite dei pontefici
Ecco la storia di questo luogo intriso di spiritualità
Al convento di Santa Maria di Gesù a Chiaramonte Gulfi, in provincia di Ragusa, si respira aria francescana. Non solo perché i tre frati presenti, il guardiano, fra Giuseppe Maria Burrascano, fra Andrea Marino, fra Domenico Mandanici, rendono viva la loro presenza sul territorio. Ma perché convento ha radici profonde: vive da 400 anni.
“LABORATORIO DI NUOVE LEVE”
Ed è un vero e proprio “laboratorio di nuove leve”, perchè qui ha sede il Postulantato per i Minori siciliani, tappa di preparazione al Noviziato per i giovani che sentono la chiamata a vivere alla sequela di San Francesco.
IL PERCORSO DEI NUOVI FRATI
Sono quattro i giovani che hanno concluso a settembre il cammino di postulantato, indossando il saio francescano. Al termine di questo percorso sono partiti alla volta del santuario della “Verna”, dove san Francesco ha ricevuto le stigmate, e dove loro trascorreranno l’anno di noviziato. I nuovi frati sono fra Biagio Maria Pietro, fra Federico Antonio Maria, fra Giuseppe Gabriele Maria, fra Giovanni Tommaso Maria. Nel convento di Chiaramonte attualmente, non ci sono postulanti. Ma altri giovani, da tutta la Sicilia potrebbero arrivare a breve per iniziare il percorso di discernimento vocazionale.
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“CHIEDIAMO PERDONO PER LE MANCANZE”
Questo luogo di profonda spiritualità, nel cuore della provincia di Ragusa, attrae da quattro secoli i francescani.
«Per noi celebrare l’Eucaristia – ha spiegato uno dei frati del convento di Chiaramonte, fra Giuseppe Burrascano, come riporta insiemeragusa.it – è un ricordare la nostra presenza a Chiaramonte, ma anche un ringraziare il Signore per quello che ha dato ai Frati Minori di Sicilia in questi 400 anni, a Chiaramonte. È stata anche l’occasione anche per chiedere perdono per le mancanze che in questi 400 anni noi Frati Minori di Sicilia abbiamo potuto compiere, per i nostri limiti, se non siamo stati sempre fratelli, vicini, e “minori”, se non abbiamo sempre vissuto in mezzo alla gente “in minorità”».
I DONI RICEVUTI IN 400 ANNI
L’Eucaristia è al centro di questa spiritualità chiaramontese. «L’Eucaristia - conclude fra Giuseppe - è il momento massimo del ringraziamento: abbiamo ringraziato per i doni di questi 400 anni. Ricordare ciò che il Signore ha fatto ci permette di vivere il presente con serenità ed il futuro con speranza, fiduciosi che il Signore è sempre con noi».
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