religione

Prenderà il via il 6 ottobre il secondo ciclo degli Incontri francescani per giovani sul tema “Conosci Francesco d’Assisi e con lui impara ad amare Cristo e a servire i fratelli”, promosso dal Convento dei Frati Minori Cappuccini di Reggio Emilia.

UN CICLO DI SETTE INCONTRI

Gli incontri, che avranno cadenza mensile, saranno animati da padre Lorenzo Volpe e si svolgeranno nella Sala Padre Daniele del Convento cittadino dei Cappuccini in Via Ferrari Bonini. Gli incontri avranno inizio alle ore 21 e si concluderanno alle ore 22.30; questa la loro articolazione: un momento di presentazione del tema, un tempo di dialogo, e uno spazio di preghiera conclusiva.

ALLA SCOPERTA DEL "PRIMO" FRANCESCO

Si inizia, come dicevamo, martedì 06 con un incontro sul tema “Francesco: da giullare a predicatore”. Martedì 10 novembre si parla de “I primi compagni di Francesco: conoscerli ed apprezzarli”. Martedì 15 dicembre di “Francesco: armonia tra semplicità e cultura”.

LA SPIRITUALITA' DEL "POVERELLO"

Nel 2016 il ciclo prosegue parlando de "La spiritualità francescana: una sorgente, mille rivoli” (12 gennaio), “I primi francescani e le missioni: il Marocco, l’Egitto, la Terra Santa, la Cina” (16 febbraio), "Il pensiero francescano" (8 marzo), “L’influsso francescano nelle lettere e nell’arte” (5 aprile). La conclusione a maggio con “I francescani nei secoli a Reggio Emilia e provincia”.

UN'ANTICA PRESENZA

Va detto che la presenza dei cappuccini a Reggio Emilia è una delle più antiche della regione. Risale all'ormai lontanissimo 1571 la prima comparsa dei frati minori cappuccini nel capoluogo emiliano. Il 6 gennaio 1574 i frati posero la prima pietra della chiesa da erigersi sotto il titolo del Crocifisso o della Santa Croce, sull'appezzamento di terreno, nell'attuale zona di porta Santa Croce, donato dal conte Orazio Malaguzzi. In meno di dieci anni convento e chiesa vennero terminati e, seppur grandemente modificati, in tal luogo si trovano tuttora. Da allora la presenza fu continua e apprezzata nei secoli, fino ai nostri giorni.

Gelsomino Del Guercio