rassegna

PAOLA. Dai campi di serie A alle aule dei Tribunali. Si concludono a Paola i guai con la giustizia di Sandro Crispino. L'ex attaccante, che ha calcato la massima serie con la Ternana, con un passato indimenticato anche a Sorrento, Lecce e Cosenza (in B e C), era accusato di violenza sessuale su minore e maltrattamenti in famiglia. A difenderlo l'avvocato Emma Eboli del foro di Paola. Il collegio giudicante presieduto da Paola del Giudice, esaminato il caso lo ha assolto perché il fatto non sussiste. A portarlo davanti ai giudici, due figliastre con cui Crispino condivideva l'abitazione insieme all'allora convivente. Una di loro aveva però già ritrattato le accuse nel corso dell'incidente probatorio sostenuto davanti al Giudice per le indagini preliminari, mentre l'altra non è stata sentita in aula in quanto il perito ha riferito che avrebbe potuto avere una crisi d'ansia per lo stress emotivo relativo all'udienza. Le accuse contestate non hanno quindi trovato in aula conferma e forse da qui è giunta l'assoluzione. Crispino, è un grande devoto di San Francesco, e ha conosciuto l'attuale moglie in Albania, in uno dei tanti viaggi nella penisola balcanica per portare aiuti umanitari alla popolazione. Ha quindi deciso di sposarla e di portarla con lui in Italia assieme alle due figlie minorenni di lei, che sono state affidate a una Casa famiglia, dove però le ragazzine non erano forse ben controllate. L'uomo le ha quindi riportate con sé ed in casa le ragazze si sono ribellate, forse perché avrebbero voluto più libertà. «Hanno inventato tutto - dice Crispino -ma erano piccole ».3(f.m.s.)