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CORRIERE DI CHIERI - Gatti, artigli e ginocchia nude Così era la Bibbia del popolo

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001

PECETTO Una "Bibbia del popolo" per meravigliare, intimorire e ammaestrare generazioni di fedeli analfabeti mostrando loro le insidie del demonio e gli esempi dei santi. Forse vennero dipinti con questo scopo gli affreschi di San Sebastiano, per i quali oggi l'aspetto artistico prevale su quello devozionale. LA tR©€iR$$»i«, Entrando in chiesa, prima ad attirare l'attenzione è la Crocifissione, al centro del presbiterio. Gesù è al centro: sulla sinistra c'è il buon ladrone, sul cui capo c'è un angelo, mentre dal lato opposto un diavolo sorveglia il ladrone che non si pentì. Soldati e sacerdoti in abiti quattrocenteschi si affollano ai piedi della croce: da un lato le pie donne cercano di consolare la Madonna, dall'altro gli sgherri si dividono gli abiti del Cristo. Questo è l'unico affresco firmato: lo eseguì Antonius de Manzaniis. LE QUATTRO VELE. La volta a crociera sopra il presbiterio è divisa in quattro scene: sono attribuite al pittore chierese Guglielmetto Fantini, che affrescò in Duomo il "Ciclo della Passione". La prima rappresenta il giudizio di San Sebastiano di fronte all'imperatore Diocleziano, e il suo supplizio sotto una pioggia di frecce. Poi ci sono i quattro evangelisti, tutti insieme senza i tradizionali attributi che li contraddistinguono. Sotto una sedia un gatto gioca col topo, simbolo del Maligno. E diavoli a bizzeffe saltano fuori nella terza vela, in cui Sant'Antonio abate resiste alla seduzione di una dama (con due corna sul capo) che gli mostra un ginocchio nudo. Quello della donna non è un invito alla lussuria, bensì alla sottomissione: nel medioevo chi accettava l'autorità di un signore, come gesto simbolico ne abbracciava le ginocchia. Ma il santo eremita resiste, e allora un gruppo di diavolacci lo assale a bastonate. L'ultima vela è stata a lungo considerata come apoteosi di San Sebastiano: secondo gli esperti, invece, raffigura l'incoronazione della Vergine. In realtà la Madonna lascia interdetti: è a capo scoperto, con tratti mascolini e ha anche un'ombra di barba... Sulla parete sinistra del presbiterio c'è un dipinto a olio: raffigura la Vergine con i santi Romualdo, Giuseppe, Fabiano e Sebastiano. Sulla parete opposta compaiono il profeta Zaccaria, il tradimento di Giuda, l'Ultima Cena, il bacio di Giuda e la lavanda dei piedi. L'ARCO SANTO. Per passare dal presbiterio alla navata si passa sotto T'arco santo", sotto il quale sono dipinti San Bernardo d'Aosta e San Michele Arcagelo, entrambi Santi che liberano dal demonio. In testa alla navata di destra c'è la Madonna che allatta un Bambino... già grandicello, tra i Santi Francesco d'Assisi e Bernardino da Siena. LA NATIVITÀ DI JACOPÌMO. La navata destra propone anche alcuni dipinti su tela e culmina al fondo con la meravigliosa Natività attribuita a Jacopino Longo. L'affresco fu commissionato da Bernardino de Canonicus, appartenente a una delle più antiche famiglie pecettesi. Tra i dettagli, l'angioletto che scosta il mantello di San Giuseppe per vedere mèglio il Bambino. PILASTRI. Prima di passare dal lato opposto della chiesa, merita soffermarsi a osservare i sottarchi", vale a dìrermtèrno degli archi tra un pilastro e l'altro. Tra le tante immagini spiccano quella della "Madonna delle rose", e un San Michele arcangelo che con una bilancia deve decidere la sorte di un defunto. Su un piatto ci sono le opere buone: ma a rendere più pesante il piatto dei peccati c'è la mano grifagna di un diavolo, che di nascosto la tira in basso. LÀ PARETE SINISTRA. Dal lato opposto, il primo gruppo che s'incontra è quello degli Apostoli: Tommaso punta il dito verso il costato del Cristo, per accertarsi che sia proprio risorto. Segue il gruppo delle cinque sante vergini, introdotte da un santo cavaliere (forse San Secondo d'Asti): sono Prisca, Petronilla, TRA Scolastica, Prudenziana e Brigida. In passato il culto di queste sante era più diffuso, e trova corrispondenza nella vicina Revigliasco, da cui forse proveniva il pittore. COMPOSTELA. Sempre addossata alla parete di sinistra, risalendo in direzione del presbiterio si incontra una giunonica Madonna del latte. In quel punto la navata è coperta da una volta affrescata, dalla quale emerge il legame più evidente tra San Sebastiano e il santuario di Santiago de Compostela, meta di pellegrinaggio. Il dipinto racconta il miracolo che avvenne nel paese di Santo Domingo de la Calzada. Un ragazzo tedesco, in compagnia dei genitori, si ferma per la notte in una locanda. La figlia dell'oste si invaghisce di lui, ma ne viene respinta: per vendicarsi nasconde nel suo bagaglio una coppa preziosa. Poi denuncia il furto: il ragazzo viene ingiustamente condannato all'impiccagione, mentre i genitori 28/03/2014 Corriere di Chieri Pag. 51 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato SAN FRANCESCO - Rassegna Stampa 03/04/2014 25 proseguono il cammino verso il santuario per chiedere che San Giacomo intervenga a favore del figlio. E così accade: sulla via del ritorno trovano il ragazzo impiccato, ma ancora vivo perché miracolosamente il santo lo sta sorreggendo. I genitori corrono allora dal giudice, perché riconosca il suo errore. Però il magistrato ribatte che il ragazzo è morto, proprio come i due polli che ha nel piattole sta per mangiare. Non ha terminato di pronunciare le parole che i due volatili si animano, e iniziano a cantare. Questo racconto pittorico così articolato viene attribuìto allo "pseudo Jacopino Longo", vale a dire a un artista stilisticamente vicino a Jacopino. SAN LORENZO. Sulla parete di fondo, un affresco curioso: insieme ai santi Lucia, Barbara e Stefano c'è San Lorenzo, impegnato in un miracolo per cui non è... specializzato. E' infatti il patrono dei cuochi, ma qui viene ritratto mentre guarisce un malato agli occhi: c'è perciò da pensare che l'affresco sia un ex voto, commissionato da un suo devoto per grazia ricevuta. LE MADONNE. Per completare la visita ai principali dipinti di San Sebastiano, occorre citare ancora due Madonne. Una è l'Assunta, su un tratto di muro che si affaccia sulla navata centrale: è circondata da quattro angeli ma il dipinto è incompleto, come dimostrano i disegni preparatori e mai ultimati degli Apostoli. L'altra Madonna compare nella scena dell'Annunciazione, di impostazione cinquecentesca: la Vergine è infatti posta a sinistra dell'angelo, mentre in precedenza veniva posta sulla destra. Foto: Una veduta dell'interno e a lato, da sinistra, Annalisa Facchero, Adriano Pizzo, Pier Mario e Carola Benedetto. Sotto, da sinistra, il Battista, san Sebastiano e l'arcangelo con la bilancia

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