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Furto di FIDUCIA

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Se consideriamo il clima generale che si respira attorno a noi, pesante e sospettoso, ci sentiamo privati della fiducia e della luminosità del sorriso.



Qualche giorno fa ho udito un'espressione che ha richiamato la mia attenzione e mi ha descritto come in sintesi una sensazione diffusa in tantissima gente: “Furto di fiducia”. In questi ultimi tempi ci sentiamo defraudati di un sentimento e di una consapevolezza che rende la qualità della vita leggera e accettabile. Se consideriamo il clima generale che si respira attorno a noi, rifl esso nella stampa e nella televisione, ci rendiamo conto che tutto cospira a rendere il clima pesante, sospettoso e ci sentiamo privati della fiducia e della luminosità del sorriso.

Ormai ci accostiamo a persone, fatti, eventi e istituzioni con sospetto, con diffidenza (che è il contrario della fiducia). Tale sospetto ispira egoismo e chiusura in se stessi, “tra i nostri”, nel fortilizio del proprio clan, del proprio gruppo etnico, del proprio partito politico, della propria chiesa, ecc. Tutto ciò, determinato sostanzialmente dalla paura, diventa la premessa dell'esclusione degli “altri” dalla propria cerchia e dalle proprie relazioni, origine dell'aggressività verbale o fisica, di una filosofia della vita che porta ad uno stato di sotterranea ostilità e belligeranza senza quartiere e in sostanza ad uno stato di incertezza e ansietà. Purtroppo, in una generale crisi isterica, si odono parole ed invettive nelle quali tutti sospettano di tutti, si addita come elemento infido chi ci appare diverso, chi non la pensa come noi, e che si vuole appaia avversario e causa di disastri e sciagure collettive. Si sgretola e si mina alle fondamenta il senso di fiducia nell'altro che è il primo elemento di convivenza pacifica e costruttiva. Politici contro giudici, stampa contro governanti, imprenditori contro dipendenti, tutti... contro, coinvolgendo persino precise figure istituzionali: insegnati, autorità, Chiesa cattolica, ecc...

Nel sospetto generale, molti si sono assunti il ruolo pericoloso e subdolo di... ladri di fiducia, alimentando il clima generale di sospetto. Gesù ha detto: “Siate prudenti come i serpenti e semplici come le colombe” raccomandando l'atteggiamento di apertura e fiducia generale, unito ad un prudente discernimento nelle situazioni più difficili. Nella creazione Dio ha dotato l'uomo di fondamentale bontà. E anche se tutto è stato minato dalla iniziale misteriosa ribellione devastatrice (peccato originale), la morte e risurrezione di Gesù ha ristabilito nel cuore dell'uomo la sostanziale bontà iniziale e seminato i germi di una relazione positiva, costruttiva e beatificante verso Dio, gli altri e le creature. Francesco d'Assisi con la sua vita ci ha insegnato a relazionarci con chiunque con la fiducia e l'affetto che si riserva al fratello e alla sorella, arrivando addirittura a considerare degni di affetto e cure soprattutto i fratelli e le sorelle spirituali. Ogni uomo, ogni animale ogni materia della creazione racchiude in sé doni ed elementi positivi, affidati alla cura e alla custodia dell'uomo. La Pasqua di morte e risurrezione di Gesù susciti nella nostra Italia e nel mondo intero un clima di fiducia e di speranza perché tutti possano scoprire e valorizzare il bene e le rette intenzioni, che sono presenti in tutti, anche in chi erroneamente crediamo definitivamente perduto.

Esprimo auguri particolari ai rappresentanti delle Istituzioni perché non si lascino vincere dal sospetto, ma generino fiducia. Non possiamo far mancare al Santo Padre Benedetto XVI, fatto oggetto di ingiustificati attacchi concentrici e concertati, la nostra solidarietà, il filiale affetto di frati francescani del Sacro Convento e l'augurio, accompagnato dalla preghiera sulla Tomba di San Francesco, di vedere la Chiesa purificata, rinnovata. Buona Pasqua!
(di padre Giuseppe Piemontese)

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