Le visite dei pontefici
Se consideriamo il clima generale che si respira attorno a noi, pesante e sospettoso, ci sentiamo privati della fiducia e della luminosità del sorriso.
Qualche giorno fa ho udito un'espressione
che ha richiamato la mia attenzione
e mi ha descritto come in sintesi
una sensazione diffusa in tantissima
gente: “Furto di fiducia”. In questi ultimi
tempi ci sentiamo defraudati di un
sentimento e di una consapevolezza
che rende la qualità della vita leggera
e accettabile. Se consideriamo il clima
generale che si respira attorno a noi, rifl
esso nella stampa e nella televisione,
ci rendiamo conto che tutto cospira a
rendere il clima pesante, sospettoso e
ci sentiamo privati della fiducia e della
luminosità del sorriso.
Ormai ci accostiamo a persone, fatti,
eventi e istituzioni con sospetto, con
diffidenza (che è il contrario della fiducia). Tale sospetto ispira egoismo e
chiusura in se stessi, “tra i nostri”, nel
fortilizio del proprio clan, del proprio
gruppo etnico, del proprio partito politico,
della propria chiesa, ecc. Tutto
ciò, determinato sostanzialmente
dalla paura, diventa la premessa dell'esclusione
degli “altri” dalla propria
cerchia e dalle proprie relazioni, origine
dell'aggressività verbale o fisica,
di una filosofia della vita che porta ad
uno stato di sotterranea ostilità e belligeranza
senza quartiere e in sostanza
ad uno stato di incertezza e ansietà.
Purtroppo, in una generale crisi isterica,
si odono parole ed invettive nelle
quali tutti sospettano di tutti, si addita
come elemento infido chi ci appare
diverso, chi non la pensa come noi, e
che si vuole appaia avversario e causa
di disastri e sciagure collettive. Si
sgretola e si mina alle fondamenta il
senso di fiducia nell'altro che è il primo
elemento di convivenza pacifica
e costruttiva. Politici contro giudici,
stampa contro governanti, imprenditori
contro dipendenti, tutti... contro,
coinvolgendo persino precise figure
istituzionali: insegnati, autorità, Chiesa
cattolica, ecc...
Nel sospetto generale, molti si sono
assunti il ruolo pericoloso e subdolo
di... ladri di fiducia, alimentando il clima
generale di sospetto. Gesù ha detto:
“Siate prudenti come i serpenti e semplici
come le colombe” raccomandando
l'atteggiamento di apertura e fiducia
generale, unito ad un prudente discernimento
nelle situazioni più difficili.
Nella creazione Dio ha dotato l'uomo
di fondamentale bontà. E anche
se tutto è stato minato dalla iniziale
misteriosa ribellione devastatrice (peccato
originale), la morte e risurrezione
di Gesù ha ristabilito nel cuore dell'uomo
la sostanziale bontà iniziale e
seminato i germi di una relazione positiva,
costruttiva e beatificante verso
Dio, gli altri e le creature.
Francesco d'Assisi con la sua vita ci ha
insegnato a relazionarci con chiunque
con la fiducia e l'affetto che si riserva
al fratello e alla sorella, arrivando addirittura
a considerare degni di affetto
e cure soprattutto i fratelli e le sorelle
spirituali. Ogni uomo, ogni animale
ogni materia della creazione racchiude
in sé doni ed elementi positivi, affidati
alla cura e alla custodia dell'uomo.
La Pasqua di morte e risurrezione di
Gesù susciti nella nostra Italia e nel
mondo intero un clima di fiducia e di
speranza perché tutti possano scoprire
e valorizzare il bene e le rette intenzioni,
che sono presenti in tutti, anche in
chi erroneamente crediamo definitivamente
perduto.
Esprimo auguri particolari ai rappresentanti
delle Istituzioni perché non si
lascino vincere dal sospetto, ma generino
fiducia. Non possiamo far mancare
al Santo Padre Benedetto XVI,
fatto oggetto di ingiustificati attacchi
concentrici e concertati, la nostra solidarietà,
il filiale affetto di frati francescani
del Sacro Convento e l'augurio,
accompagnato dalla preghiera sulla
Tomba di San Francesco, di vedere la
Chiesa purificata, rinnovata.
Buona Pasqua!
(di padre Giuseppe Piemontese)
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