Le visite dei pontefici
Le fonti storiche ci attestano che nel 1617 ai tempi del vescovo Ursino de Bertis, per desiderio suo, della popolazione, ma anche del Comune, arrivarono a Trieste i Cappuccini. Facevano parte della Provincia di Stiria. Si stabilirono fuori porta Cavana e si dedicarono subito alla predicazione,alle confessioni, all'assistenza agli ammalati. Per quanto fossero molto amati dalla gente, non sfuggirono neppure loro alla soppressione voluta da Giuseppe II nel 1785.
Ritornarono a Trieste nel 1859: l'anno scorso hanno festeggiato in sordina i 150 anni di presenza a Trieste (hanno realizzato però un pregevole dvd su quest'anniversario).
In quest'occasione hanno ribadito che intendono riqualificare il ministero delle Confessioni; attendere con sempre maggior impegno alla mensa dei poveri; usare alcuni spazi per ampliare il pensionato universitario (per 50 studenti).
Fanno parte, insieme ai confratelli di Gorizia, Udine e Castelmonte, della Provincia del Veneto e Friuli Venezia Giulia di Sant'Antonio.
Ordine francescano secolare
L'Ordine secolare, un tempo chiamato Terz'Ordine, esiste da quando ci sono i Cappuccini a Trieste, città che ha il dono della presenza di tutte e tre le famiglie francescane. Negli ultimi tempi le varie fraternità dell'Ofs delle varie obbedienze, Minori, Conventuali e Cappuccini, si sono unificate e hanno iniziative comuni. Padre Galdino è l'assistente della fraternità di Montuzza, dove ci sono due novizi, mentre padre Silvano segue la fraternità dell'Ordine francescano secolare di Muggia.
Mensa dei poveri
«Questo servizio ai più poveri ci caratterizza qui a Trieste; infatti molta gente ci ricorda proprio per questo servizio. È San Francesco che ci ha insegnato ad amare gli ultimi e a servirli».
Ogni giorno i Frati Cappuccini offrono il pranzo (circa 50-60 coperti) ai poveri che si presentano in convento senza chiedere loro nulla; ogni due settimane danno le borse della spesa alle famiglie indigenti.
Per questo scopo i triestini vogliono tanto bene ai frati di Montuzza e sono generosi con le elargizioni, più o meno pubbliche (attraverso il quotidiano locale).
(www.vitanuovatrieste.it)
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