Presidente Toscana: Francesco continua a parlarci, soprattutto oggi

Redazione
Pubblicato il 03-10-2019

Il discorso di Enrico Rossi alle celebrazioni del 4 ottobre 2019

È un grande onore per me e per la Toscana essere qui oggi. Essere la regione chiamata partecipare a questa cerimonia così ricca di significato ci riempie di orgoglio ma ci carica anche di responsabilità. La Toscana fu, del resto, un luogo importante per Francesco: basta ricordare il suo ritiro sul monte della Verna. Fu dopo il periodo trascorso lì che, tornato in Umbria, compose il Cantico delle Creature.

Quello di Francesco è un nome fondamentale per la nostra cultura. Non è un caso che il Papa l'abbia fatto proprio. La sua figura continua a parlarci ed è, sopratutto oggi, di grande attualità. Questo è vero non solo per i credenti, ma per tutti noi. Basta guardare a ciò che gli stava più a cuore: l'attenzione e il rispetto per la natura, per tutti gli esseri umani a partire dai poveri e dai più fragili, il rifiuto delle grandi ricchezze e delle ingiustizie che ne derivano. Di fronte ad un mondo in cui vedeva prevalere l'ingiustizia, Francesco fu capace di scelte radicali e, con l'esempio e la testimonianza, mostrò che un modello di vita alternativo era possibile.

Anche oggi viviamo in una società nella quale, mentre una scandalosa quantità di ricchezza si concentra nelle mani di pochi, grandi masse di persone rimangono in una situazione di povertà o di indigenza. Anche oggi dobbiamo ribadire con forza il valore della pace. Anche oggi dobbiamo vincere l'individualismo diffuso nella nostra società, riscoprendo nuove forme di condivisione. Dobbiamo tornare a riconoscere sempre e comunque il valore indiscutibile della vita umana. Smettere di accettare che possano esistere vite di scarto, che gli esseri umani possano essere oggetto di commercio o di trattamenti degradanti. Ma questo è fondamentale anche per un altro motivo. Come ha mostrato bene Papa Francesco nell'enciclica Laudato Sì, la strada che stiamo percorrendo ci porta a distruggere la nostra "casa comune". Il rispetto per l'ambiente, per gli altri esseri umani e per noi stessi sono profondamente collegati tra di loro. Ci serve un cambiamento radicale, come ci ricordano anche le manifestazioni dei giovani che di recente hanno riempito le nostre piazze e le nostre città e che chiedono di agire di fronte all'emergenza del cambiamento climatico.

Non è facile cambiare. Occorre rompere vecchie abitudini, convenienze, interessi consolidati. Anche al tempo di Francesco a molti la sua decisione di rinunciare alle proprie ricchezze era sembrata incomprensibile, folle.

Occorre avere questa forza. Ma questo non basta: l'indignazione non è sufficiente. Bisogna far crescere il cambiamento, permettere che si consolidi, che si realizzi. Francesco non si fermò al rifiuto, andò dal Papa e lo convinse a riconoscere la sua regola di vita. In questo modo dalle sue idee nacque un movimento che durò nel tempo e trasformò la Chiesa e la società. Certo, c'è sempre chi vorrebbe tornare indietro, chi vorrebbe continuare a fare le cose nello stesso modo. Ma anche di fronte a loro possiamo imparare da Francesco, dalla sua convinzione e dalla sua tenacia. La mia speranza è che la lampada che oggi è stata accesa possa anche essere il simbolo di questa volontà di cambiamento.

Enrico Rossi - Presidente Regione Toscana

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