Padre Carlos Trovarelli: Francesco fondatore dell'ecologia cristiana

Redazione
Pubblicato il 03-10-2019

Il saluto del ministro generale dei frati minori conventuali alla festa di San Francesco

Carissimi fratelli e sorelle,

giunga a tutti voi, riuniti nella splendida cornice della Basilica di San Francesco, il saluto benedicente del Poverello di Assisi: il Signore vi dia pace! Saluto con particolare gratitudine e riconoscenza i pellegrini della regione Toscana, che a nome di tutte le regioni d’Italia hanno rinnovato l’offerta dell’olio per la lampada votiva che arde presso la tomba del Santo Patrono della nostra amata nazione.
La cronaca di questi giorni pone al centro, e con pressante urgenza, il tema dell’ecologia, nel senso più vasto che si possa attribuire a tale concetto: l’ecologia integrale, e cioè l’urgenza d’intendere di un modo nuovo la relazione profonda che esiste tra tutte le creature, che non riguardano infatti soltanto ciò che si chiama comunemente “natura”, ma tocca anche i rapporti tra la natura e la società che vive in essa (Papa Francesco, Enciclica LS 139). I mutamenti climatici, le catastrofi naturali, specialmente quelle provocate direttamente o indirettamente dall’uomo stanno costringendo la società contemporanea a riflettere profondamente sulla corretta interazione dell’uomo con il creato: viviamo in un mondo del quale l’uomo non è il padrone assoluto, ma nel quale si trova inserito. Da ciò deriva una responsabilità immensa: quella di creare soluzioni integrali, che considerino le interazioni dei sistemi naturali tra di loro e con i sistemi sociali, perché non sono due crisi separate, una ambientale e altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale (Papa Francesco, Enciclica LS 139). Francesco d’Assisi fu colui che seppe proporre i principi di una vera ecologia cristiana: un’ecologia al centro della quale non può che esservi l’uomo, immagine di Dio, chiamato non a spadroneggiare sul creato ma a cooperare all’opera creatrice del Padre, in armonia, pace e giustizia con tutte le altre creature.
La Chiesa non è estranea alle gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dell’uomo, come ben ci ricorda il Concilio Vaticano II (cfr. Costituzione GS, 1). E la solennità odierna ci riunisce in questo luogo benedetto alle soglie di un tempo di speciale grazia, in cui la comunità dei fedeli si associa ai pastori nell’obbediente ascolto dello Spirito Santo, che la conduce nel cammino della vita. In questi giorni, infatti, papa Francesco aprirà a Roma l’assemblea speciale del Sinodo dei vescovi per la Regione Pan amazzonica. Uno dei temi al centro della riflessione dei Padri sinodali è proprio quello della gestione della “casa comune” che è la terra, con speciale attenzione alla tutela dei suoi abitanti e delle culture originarie.
Affidiamo al Signore il delicato lavoro dei Padri sinodali, impegnandoci in prima persona a fare la nostra parte nelle piccole e grandi azioni del quotidiano, sapendo che condividiamo una responsabilità altissima.

Sono lieto di annunciare che l’offerta dell’olio per la lampada il prossimo anno 2020 sarà presentata dalle Marche.

Carissimi fratelli e sorelle, su tutti voi il dono della pace e della benedizione del Signore! Buona festa!

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