15 luglio. Mons. Lorefice e Santa Rosalia, la "santuzza" che salvò Palermo dalla peste (VIDEO)

Redazione Avvenire
Pubblicato il 15-07-2019

Si celebra il ritrovamento delle reliquie della giovane siciliana che si ritirò a vivere da eremita in una grotta

I palermitani la chiamano da sempre con affetto e semplicità "la santuzza", ma santa Rosalia aveva importanti ascendenze nobiliari. Apparteneva a una delle famiglie più importanti del territorio durante il dodicesimo secolo: suo padre Sinibaldo, secondo la tradizione, era signore di Quisquina e discendente del re Carlo Magno.

Eppure, la giovane decise di trascorrere la sua vita da eremita in una grotta. La memoria di santa Rosalia viene celebrata il 4 settembre, ma il 15 luglio si ricorda il ritrovamento delle sue reliquie e la scomparsa della peste dalla città grazie alla sua intercessione nel 1625.

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Da allora, ogni anno i palermitani ricordano quell’evento miracoloso con una grande festa, che inizia il 10 luglio e si protrae per cinque giorni, famosa in tutto il mondo come “U Fistinu”. È la festa che, come scrive il Villabianca, “il popolo considera appannaggio tutto suo: tempo / spazio sacro del suo parlare con la Santa”.

In questo breve video per Avvenire, l'arcivescovo di Palermo, monsignor Corrado Lorefice, racconta la figura della santa patrona principale della città.

Danilo Poggio e Alessandra Turrisi - Avvenire

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