Lettere al direttore

Un figlio speciale

Redazione Pixabay
Pubblicato il 19-02-2021

Buonasera Padre,

 

le dico subito che ha un sorriso contagioso... e mi ha veramente catturato. Mi ha catturato la sua semplicità, la sua voce, ha veramente un carattere speciale. Mi ha trasmesso subito una grande forza. Sono un papà di 50 anni, mi chiamo Massimo e sono felicemente sposato con mia moglie Antonella. Abbiamo due figli, il primo di 22 anni (Federico) e il secondo di 17 (Alessandro). Nel 2020 abbiamo fatto 25 anni di matrimonio... come tutti con alti e bassi, ma si va avanti con testa alta e responsabili di questa vita Impegnativa e tutta in salita per noi. Non ci scoraggiamo e non ci arrendiamo...”Forza sempre” mi dico. A giugno 2020 per la prima volta siamo venuti nella sua Assisi e sono rimasto impressionato positivamente: tutto mi ha catturato, mi ha “preso”. Che dire... sono rimasto “folgorato” da cotanta bellezza, ma soprattutto dalla storia di Francesco. Le scrivo per chiederle, come tutti, un po’ di umanità, di aiuto, di conforto... e credo che lei possa fare qualcosa per noi... spero che troverà il tempo e il modo di poter fare qualcosa per il nostro secondo figlio. Un figlio bellissimo, un figlio speciale. All’età di 3 anni abbiamo appurato che era un bambino diversamente abile, un bambino nato con un problema importante, un “ritardo mentale” (grave). Sono 14 anni che andiamo in giro e lottiamo per lui, e con lui, per una vita dignitosa e per una vita, come dico io, “normale”, ma che di normale non ha proprio niente. È una lotta continua: lo è stata all’asilo, alle elementari, alle medie. Ora sta facendo un corso di formazione professionale per diventare aiuto cuoco e ci sta donando delle belle soddisfazioni. Dal punto di vista invece degli affetti, degli amici, purtroppo è un ragazzo solo, gli unici amici che ha siamo noi. Le chiediamo con mia moglie di pregare per lui. Ci aiuti in questa vita piena di insidie e di ostacoli. Spero che abbia il tempo per dedicare a nostro figlio Alessandro, un pensiero, una parola di conforto. La ringrazio Padre con un forte abbraccio e come “Brava Gente” la salutiamo con affetto e simpatia.

Massimo

 

Carissimo Massimo,

un pace e bene a te, a tua moglie e un abbraccio fraterno ai vostri giovani. Ho letto con attenzione la tua lettera, o meglio, la tua testimonianza. Mi soffermo con te su due aspetti. Il primo "felicemente sposato": credo che non ci sia avverbio più bello per poter descrivere quello che hai vissuto finora, stai vivendo e vivrai. Il modo migliore per affrontare la vita è la felicità che nasce da un cuore ancorato ai valori, al Vangelo e ai legami familiari. Più si è felici dentro, più luce si emana fuori. Il filosofo Theodor W. Adorno, originario di Francoforte, nei “Minima Moralia”, annota: "Per la felicità avviene come per la verità: non si ha, ma ci si è. Felicità non è che l'essere circondati, l'essere dentro, come un tempo nel grembo della madre". Per questo filosofo la gioia vera è un dono che ci avvolge, è una specie di abbandono a un'onda che ci porta, a una realtà che penetra in noi, scorre nelle nostre vene, ci trasfigura. È respiro, atmosfera, stato di grazia, luce. Ci ricorda le Beatitudini di Gesù. Il secondo aspetto è sulla gioia dei figli. “Bellissimo, speciale”. Sono convinto che i tuoi sentimenti raggiungono il cuore di tuo figlio. Volentieri dedico al caro Alessandro un pensiero, una parola di conforto, ma sono altresì convinto che è lui il nostro conforto e che nel modo in cui supera gli ostacoli sta donando direttamente e indirettamente, silenziosamente o con la sola presenza, la forza di andare avanti a tutti noi. A lui dico semplicemente grazie, nella speranza che presto potremo incontrarci ad Assisi. Vi saluto caramente e vi benedico con le parole di san Francesco: il Signore vi doni tanta pace.

Padre Enzo

 

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