Lettere al direttore

LETTERE DALLE CARCERI, MI E' RIMASTO SOLO DIO

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001

LA MIA PENA E' L'ERGASTOLO


Gentili,

chi vi scrive  è Orazio, di Messina, sono detenuto nel carcere di Viterbo. La mia pena è l'ergastolo, mi hanno arrestato nel 1993. Sono malato di Aids. Vorrei avere una maglia come quella sulla rivista , se volete i francobolli ve li spedisco, comunque aspetto un vostro scritto. Vorrei dirvi che qui non posso fare vaglia perché non vogliono. Orazio (ME)


QUELLO CHE MI RIMANE E' LA FEDE IN DIO

Salve, sono un detenuto. Vi scrivo perché così per caso mi è capitata la vostra rivista, l'ho letta e mi è piaciuta tanto da spingermi a scrivervi, nonostante le mie condizioni economiche critiche. Mi permetto di chiedervi se è possibile riceverla gratuitamente insieme al Tau. Caro fratello, quello che mi rimane è la fede in Dio e in tutti i santi. Con papa Francesco, che sta rivoluzionando ancora più la Chiesa, mi spingo sempre più verso la fede. Spero di vero cuore di ricevere la vostra carità dato che ne ho tanto bisogno. Con queste poche righe mi ritiro facendovi i migliori auguri con la speranza che, per questo nuovo anno, la pace ritorni nel mondo e Dio entri nel cuore di tutti scacciando il maligno. Un forte abbraccio e che il Signore vi accompagni. Lodiamo gli uomini di Buona volontà e soprattutto papa Francesco che ci deve sopportare durante il suo cammino. Amen. Vittorio (LI)

CINQUANTA ANNI E DETENUTO

Salve,

sono Gabriele, un cinquantenne e mi trovo attualmente detenuto a Pescara. Visto che la mia curiosità su San Francesco cresce sempre di più ho pensato di scrivervi. Mi sono procurato l'indirizzo tramite la suora del carcere, vorrei ricevere qualcosa che me lo faccia conoscere meglio, soprattutto "Il Cantico delle Creature". Faccio presente che non ho fondi disponibili, spero non sia un problema per voi. Vi saluto tutti e comunque vada vi ringrazio anticipatamente.


Carissimi Orazio, Roberto e Gabriele

mi avete chiesto rispettivamente la maglietta della Pace,  il tau francescano,  e il 'Cantico delle Creature, volentieri ve li invio. Sono tre espressioni del carisma del Santo d'Assisi. I tre elementi cardine della vita di Francesco, che hanno spinto papa Bergoglio a scegliere il suo nome che così racconta: 'E così, è venuto il nome, nel mio cuore: Francesco d'Assisi. L'uomo della povertà, l’uomo della pace, l'uomo che ama e custodisce il Creato'. Orazio mi chiede in dono la maglietta con la parola pace, che compare proprio nel saluto francescano: 'Il Signore mi rivelò che dicessi questo saluto: Il Signore ti dia pace'. Così è scritto nel Testamento (1226)e così ripete anche la Leggenda Perugina che definisce l'identità stessa del francescano. Il Tau, simbolo che Francesco usava per firmarsi,  rappresenta la sua piena adesione ai Vangeli, tanto che il Poverello era chiamato 'Alter Christus'. L'ultimo dono da voi chiesto, il 'Cantico delle Creature', espressione di un cuore riconciliato che dopo aver preso coscienza dei propri limiti e dei propri errori guarda il mondo con occhi diversi, cosa che spero per voi nonostante la vostra condizione e la vostra pena così dura. Da un cuore ferito nasce il più bel sorriso al mondo ed è quello che vi auguro di vivere e poter donare dopo la vostra esperienza.  

Porto le speranze che avete nel cuore nella preghiera sulla Tomba di San Francesco di Assisi.


Un caro saluto di pace e bene



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