Lettere al direttore

LA MIA FEDE ERA AFFATICATA, TORNO DA ASSISI CON CUORE PIÙ GRANDE

Redazione
Pubblicato il 16-11-2017

Caro padre Enzo,

ti scrivo per ringraziarti della bellissima esperienza del “Cortile di Francesco” vissuta ad Assisi con Andrea Iacomini e la vostra comunità. Sono cresciuto in mezzo ai frati ed ho sempre stimato molto il loro vivere.

La mia fede però, nel tempo, si è “affaticata” molto e oggi sono un peccatore perplesso. Per questo ci tengo a ringraziarti particolarmente. Nelle giornate del Cortile, nei momenti conviviali in refettorio, nelle mattinate sotto la tenda, dove abbiamo fatto la rassegna stampa, ho riavvertito una pace che pensavo scomparsa. Un piccolo fremito, nulla di sconvolgente, ma quanto basta per essere tornato a casa con il cuore poco poco più grande. E sentire, ora, già tanta malinconia.

Spero tu stia bene e magari spero di tornare con più calma a rivedere il Sacro Convento.

Un caro saluto con affetto, Marco




Carissimo Marco,

la tua lettera pone una grande e significativa questione. Grande perché riguarda molti uomini di oggi: quante persone ci dicono che non hanno un momento di pace e che non hanno tempo per andare a messa? Il tempo si è preso il loro tempo e lentamente li ha incatenati alle sirene del fare e nel vortice di piccoli o grandi peccati che hanno il sopravvento.

La questione è anche significativa perché ci fa comprendere come un momento di pausa, che rappresenta il dissetarsi ad una sorgente in un momento di sete, faccia emergere la bellezza nascosta in noi stessi.

Tu hai toccato alcune realtà: la prima è quella della riconciliazione con Dio definendoti un “peccatore perplesso”. È segno che è giunto il momento di assaporare la frase evangelica “va e non peccare più”. La seconda realtà è vivere la vita non schiacciando l’altro, non in competizione con l’altro, ma come dice Vattimo vivendo attraverso un pensiero liturgico, cioè capace di servire la vita e l’uomo. Tutto questo fa emergere quella pace, quel fremito che non solo ci fa tornare a casa con il cuore più grande ma ci fa vivere e non sopravvivere.

Un caro saluto di pace e bene

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