Lettere al direttore

A 85 ANNI MI MANCA ANCORA MIA MADRE

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001

Caro Padre Enzo,

sono passati pochi minuti da quando l’ho vista in tv e mi sono emozionato quando ci ha invitato a non avere paura. Sono trascorsi molti anni già dal santo Papa Giovanni Paolo II per la prima volta in Brasile e anche l’attuale papa Francesco. Considerando l’attuale momento storico mi sembra giusto invitare tutti a non avere paura ma sarebbe stato meglio invitare tutti a ad  “avere fede e non avere paura”.

Sono rimasto vedovo a 39 anni, dopo 10 anni di imprevisto calvario. Lontano dai genitori in quanto fui affidato agli zii senza figli. Dai miei fratelli ho potuto apprendere la nostra tragica storia e quella dei nostri genitori. Al tempo non vivevamo nello stesso paese e non avevo possibilità di andare a trovare i miei. Ne soffro tantissimo anche oggi a 85 anni, sono disabile da tre. Avverto la mancanza delle coccole di mia madre rimasta vedova già nel 1941 con tre  figli. Mio zio, padre putativo, essendo portalettere mi fece smettere gli studi e occupare il posto di fattorino telegrafico resosi vacante . All’epoca fascista era possibile. Intanto perdevo anche la possibilità di incontrare gli amici. 18 anni di sofferenze fino a a quando non occupai il posto di mio zio e sposai la mamma delle mie figliole fortunatamente sposate con 7 nipoti tutti piazzati.


Giovanni (Ba)


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Caro Giovanni,

la tua storia parla di tante difficoltà ma anche di tanta tenerezza, ma soprattutto di una grande speranza animata dalla “fede”. L’affetto che porti nel cuore verso la tua famiglia, anche se non non hai potuto vivere a pieno la “vita di figlio” sono un vero “tesoro”. L’emozione che pervade le tue parole sottolineano che l’essere figlio, padre, fratello, nipote fanno comprendere che certe ferite non si rimarginano mai del tutto ma che le gioie, come quanto parli di tua moglie e delle tue figlie, sono altrettanto indimenticabili. Papa Francesco nel suo viaggio a Cuba ha parlato di famiglia, ricordando che “nelle famiglie sempre, sempre c’è la croce. La famiglia è una fabbrica di speranza di vita e di risurrezione, perché è Dio che ha aperto questa via. In famiglia ci sono le difficoltà. Ma queste difficoltà si superano con l’amore. L’odio non supera nessuna difficoltà. La divisione dei cuori non supera nessuna difficoltà. Solo l’amore è capace di superare la difficoltà. L’amore è festa, l’amore è gioia, l’amore è andare avanti”.


Un caro saluto di pace e bene



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