Le visite dei pontefici
E' tornato Robin Hood; o, per meglio dire, la storia è davvero un fittissimo reticolo di coincidenze: e sono sempre
più numerosi gli atei e gli agnostici che cominciano a chiedersi che cosa mai possa essere questo "Caso
intelligente" che s'intravede sempre di più, dietro ai fatti come dietro agli astri e alle molecole. Nottingham,
Sherwood, Robin Hood. D'accordo, era una vecchia leggenda folclorica riadattata da Walter Scott e
trasformata nel mito fondatore del banditismo sociale da Eric Hobsbawm. Robin, lo sanno tutti, rubava ai
ricchi per dare ai poveri: il contrario di quel che fanno le multinazionali nel mondo. Ma proprio questo è il
divertente: e il significativo. Lo sappiamo tutti da tempo, meno qualche inguaribile ottimista e qualche
speculatore accecato dalla pigrizia mentale e dal mito ormai indifendibile dell'inesauribilità delle risorse
naturali. Oggi bisogna cominciar a cambiare radicalmente stile di vita, bisogna abbandonare il mito
dell'indefinita estensione delle possibilità del progresso. Gli osservatori più intelligenti hanno smesso da
tempo di pensare che personaggi come Arundati Roy, o Vandana Shiva, o Serge Latouche siano solo degli
apocalittici in vena di pastorellerie ecologiche o degli allarmisti menagramo. Oggi, a Singapore, un pezzetto di
carta gettata inavvertitamente a terra costa un pacco di soldi e perfino la galera. Dispotismo orientale,
commentò qualcuno alcuni mesi or sono, quando la notizia arrivò da noi. Nient'affatto: necessario
meccanismo di difesa. Stiamo tornando ai tempi del buon vecchio risparmio, rafforzati dalla coscienza
ecologica. Guai a pensarla solo in termini economici: non si tratta solo di risparmiare. È una questione di
coscienza, specie nei confronti delle nostre responsabilità di fronte alle generazioni future, alle quali non
possiamo lasciare in eredità un mondo-discarica. E allora il problema torna a Sherwood, prototipo con
Broceliande della foresta medievale. Nel nostro Medioevo il bosco era il luogo della natura selvaggia e
indomita, ribelle, invasiva: in prospettiva perfino ostile all'uomo. Una natura che andava tenuta a bada
disboscando e bonificando. Noi amiamo e ammiriamo tanto il Cantico delle creature : ma al tempo di
Francesco d'Assisi «sora nostra madre terra» sapeva molto spesso essere matrigna. La natura non si teneva
a bada. Ormai, è vero il contrario. È la foresta che ci chiede aiuto. E da noi dipende il concederglielo o no:
ma, se non lo facciamo, firmiamo con la sua anche la nostra condanna. Quelli di Nottingham sono andati in
aiuto a Sherwood. Noi, che aspettiamo?(Avvenire)
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