Le visite dei pontefici
E' di quattro morti il bilancio, ancora provvisorio, della forte scossa di terremoto avvertita all'alba in tutto il Nord Italia. Il Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs) ha rivisto a 6 (dal precedente 5.9) la magnitudo e l'ipocentro della scossa a 5,1 km di profondità (dai precedenti 10,1).
Lavoravano al reparto monocottura della Sant'Agostino Ceramiche i due operai italiani morti a causa del terremoto che ha fatto crollare il tetto della fabbrica. "Mi sembra di vivere un incubo", racconta Vittorio Battagia, rappresentante sindacale della fabbrica. Le vittime, Nicola Cavicchi e Leonardo Ansaloni, avrebbero terminato il loro turno di lavoro alle 6. E' un operaio marocchino di 29 anni la vittima causata dal terremoto a Ponte Rodoni, località di Bondeno, poco più di 15 mila abitanti in provincia di Ferrara. Lavorava alla Ursa, azienda di polistirolo espanso, e il suo turno sarebbe terminato alle 5. L'uomo, secondo le prime informazioni, è stato colpito in testa da una trave. Al momento del crollo, che ha interessato il capannone della fabbrica e un silos esterno, erano presenti anche altri operai. Nessuno di loro, al momento, risulta ferito.
Una donna di 37 anni e' morta a Sant'Alberto di San Pietro in Casale, nel Bolognese, probabilmente a causa di un malore provocato dallo spavento riportato durante il sisma. Lo ha riferito il Comando provinciale dei carabinieri di Bologna. I militari precisano che i sanitari intervenuti non hanno potuto pero' ancora stabilire definitivamente la causa del decesso.
La scossa e' stata registrata dall'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia alle 4.04, seguita da due repliche di intensita' minore: una di 3.3 alle 5.35 e un'altra di 2.9 alle 5.44. L'epicentro nella pianura padana emiliana, a una decina di chilometri di profondita' dal suolo, sempre nella stessa zona, in provincia di Modena, dove secondo le forze dell'ordine si registrano una cinquantina di feriti non gravi.
I danni principali a San Felice, dove e' crollata la chiesa e vengono segnalate gravi lesioni a molti edifici storici tra cui il municipio, e a Finale Emilia, dove per precauzione e' stato evacuato l'ospedale. Evacuati a scopo precauzionale i pazienti piu' gravi e i neonati anche dall'ospedale di Mirandola.
Ingenti danni anche nel Ferrarese, dove sono stati segnalati alle forze dell'ordine e alla Protezione civile numerosi crolli di edifici storici e case coloniche.
Tanta paura ma nessun danno, invece, nel capoluogo felsineo, dove la gente e' scesa in strada. ''Questa notte in casa non torno piu' - ha raccontato una ragazza che si e' radunata in piazza Maggiore insieme ad altre decine di persone - ho sentito una gran botta e sono corsa in terrazza, avevo paura di cadere''.
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