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Moody's taglia rating Eni, Enel, Finmeccanica, Unicredit, Intesa Sanpaolo, Poste e Terna

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

La mannaia di Moody's si abbatte ancora sull'Italia. Dopo il taglio del rating del nostro Paese e' arrivata anche l'atteso downgrade per la gran parte delle aziende pubbliche e private italiane, a cominciare da quello delle due principali banche, Unicredit e Intesa Sanpaolo. Ma l'agenzia non ha risparmiato Eni, Enel, Terna Finmeccanica, Poste italiane, confermando invece il rating di Generali, l'unico grande gruppo a salvarsi. Sul fronte degli istituti di credito, il giudizio di Moody's riflette soprattutto il coinvolgimento dell'Italia nella crisi dei debiti sovrani che sta colpendo severamente gran parte dell'Eurozona. Sia per Unicredit che per Intesa Moody's ha tagliato il rating sui depositi e il debito a lungo termine: nel primo caso portandolo da A3 ad A2, nel secondo da Aa3 ad A2. In entrambe le situazioni l'outlook - cioe' le prospettive - e' negativo. In particolare per Unicredit il taglio del rating e' dovuto al fatto che il gruppo dovra' ''migliorare il debole livello di redditivita' delle operazioni 'core' in Italia''. ''E nell'attuale situazione economica - spiegano gli analisti di Moody's - i bassi tassi di crescita e le misure di austerity del governo costituiscono un ostacolo per il gruppo in Italia e negli altri mercati''. E tutto cio' - proseguono - ''potrebbe aumentare le pressioni negative sulla redditivita' e sulla qualita' degli asset''. Per quel che riguarda invece Intesa Sanpaolo, per Moody's il taglio e' dovuto ''sia all'esposizione diretta verso il debito sovrano italiano sia al fatto che Intesa e' concentrata soprattutto sulle attivita' interne, visto che il 77% delle entrate del gruppo sono generate in Italia''. Per questo, l'agenzia ritiene che ''il profilo di credito di Intesa sia troppo legato al profilo di credito del governo italiano. E data questa correlazione - conclude Moody's - e' poco probabile per Intesa avere un rating piu' alto di quello del governo italiano''. Capitolo Eni. Per Moody's, che taglia il rating da Aa3 ad A1, le possibilita' che il gruppo riceva sostegno straordinario dal governo sono diminuite ''significativamente'', con la conseguenza che l'agenzia ha deciso di valutare Eni solo sulla base della qualita' del suo credito di base. Per lo stesso motivo Moody's ha deciso di abbassare il rating di Enel da A3 ad A2. Infine Finmeccanica. Il rating e' stato tagliato da A3 a Baa2, in considerazione di ''una qualita' del credito che si e' deteriorata''. Si salva solo Generali il cui outlook e' stato pero' valutato negativo.

MERKEL: ITALIA PUO' RIAVERE FIDUCIA MERCATI - "L'Italia ha tutte le possibilità di riconquistare la fiducia dei mercati" se "rispetta i suoi impegni". Lo ha detto la cancelliera Angela Merkel, rispondendo ad una domanda sul declassamento deciso da Moody's, in una conferenza stampa al Parlamento europeo a Bruxelles

MERKEL, ESFS ULTIMO INTERVENTO PER RICAPITALIZZAZIONI PRIMA INTERVENGONO BANCHE STESSE, POI GOVERNI NAZIONALI BRUXELLES (ANSA) - BRUXELLES, 5 OTT - L'Efsf può intervenire nella ricapitalizzazione delle banche solo come intervento di ultima istanza, prima devono provvedere le banche stesse, poi - se queste sono in difficoltà - devono intervenire i governi nazionali e se anche questi lo sono, solo allora si può pensare all'uso dello Esfs. Lo ha spiegato la cancelliera Angela Merkel in una conferenza stampa tenuta al Parlamento europeo a Bruxelles

BORSA MILANO CHIUDE IN FORTE RIALZO - Piazza Affari chiude in forte rialzo. Il Ftse Mib e' salito del 3,94% a 14.805 punti.

EUROPA A TESTA ALTA IN ATTESA WALL STREET - Si mantengono in rialzo le principali borse europee in attesa dell'avvio degli scambi Usa, con i futures positivi nonostante dati macroeconomici contrastanti. Sono risultate in calo infatti le richieste settimanali di mutui, così come sono aumentati i licenziamenti a settembre, a fronte peraltro di un incremento degli occupati nell'industria americana superiore alle attese. In Europa corrono le banche, da Bank of Ireland (+9,46%) a Credit Agricole (+8,36%), Piraeus (+8,33%) e Dexia (+7,84%), che si riprende dagli scivoloni delle ultime due sedute, favorita dall'ipotesi di uno scorporo delle attività francesi, che sarebbero rilevate dalla Caisse de Depots et Consignations (Cdc) e da La Poste (le poste francesi). Rimbalzano anche gli automobilistici Porsche (+4,52%), Fiat (+3,66%) e Peugeot (+3,28%), insieme agli estrattivo-minerari Xstrata (+5,72%), Bhp Billiton (+4,68%) e ArcelorMittal (+4,71%). A Milano prosegue l'interesse su Tod's (+5,32%), Pirelli (+5,15%) ed Rcs (+16,52%), congelata anche al ribasso nella mattinata, mentre inverte la rotta Bpm (+2,17%), confermando un certo nervosismo in attesa delle liste per l'assemblea del prossimo 22 ottobre. Di seguito, gli indici dei titoli guida delle principali borse europee. - Londra +2,11% - Parigi +2,70% - Francoforte +3,15% - Madrid +1,78% - Milano +2,30% - Amsterdam +1,90% - Stoccolma +1,75% - Zurigo +0,63%

WALL STREET APRE IN CALO E PROSEGUE DEBOLE - La Borsa di New York apre in calo. Il Dow Jones cede lo 0,22%, lo S&P 500 lo 0,13% e il Nasdaq Composite lo 0,30%. E prosegue debole dopo i dati sull'Ism servizi. Il Dow Jones segna +0,05%, lo S&P 500 +0,02% mentre il Nasdaq cede lo 0,17%

UE, SU ITALIA MANTENIAMO NOSTRO GIUDIZIO - Sull'Italia la "Commissione Ue mantiene il suo giudizio", secondo il quale "il Paese ha preso seri impegni di consolidamento fiscale che vanno nella giusta direzione, e che le permettono di arrivare al pareggio di bilancio nel 2013": lo ha detto un portavoce della commissione Ue commentando il taglio del rating da parte di Moody's.

BCE COMPRA TITOLI DI STATO ITALIANI E SPAGNOLI - La Banca centrale europea sta comprando titoli di Stato europei, in particolare di Italia e Spagna. Lo riferisce l'agenzia Bloomberg che cita fonti informate sulle transazioni.

SPREAD NON REGISTRANO MOODY, BTP-BUND A 374 PUNTI - Gli spread fra Btp e Bund non vengono colpiti dal taglio del rating dell'Italia. All'avvio delle contrattazioni, il differenziale resta stabile intorno ai 374 punti, poco sotto la chiusura di ieri. Invariati anche i Bonos spagnoli, il cui spread con i Bund si attesta a 334 punti.

MUSSARI,ORA MISURE PER CRESCITA - Il presidente dell'Abi, Giuseppe Mussari, ritiene necessario, dopo il declassamento del rating italiano da parte di Moody's, di attuare "le misure per la crescita" chieste nel giudizio. Mussari ha quindi ricordato le misure chieste "nel documento comune delle imprese italiane (tra cui l'Abi ndr)" presentato nei giorni scorsi. Il presidente dell'Abi ha quindi rilevato come le proposte contenute nel documento comune delle imprese traccino "una traiettoria sostenibile della crescita e sono una risposta a quanto ci chiede Moody's". Nel giudizio dell'agenzia infatti, secondo Mussari, "c'é un tema di implementazione delle misure prese (dal governo) e c'é un tema di misure per la crescita da prendere". A chi gli chiedeva quali saranno gli effetti sulle banche italiane dal declassamento, in una situazione che già vede un maggiore costo del funding, Mussari ha risposto come "é tutta una conseguenza dello stesso problema, lo abbiamo detto più volte, ovvero del nodo della crescita".

SANGALLI, AGIRE SUBITO, RECESSIONE DIETRO L'ANGOLO - Il presidente della Confcommercio, Carlo Sangalli invita a "innescare un circolo virtuoso tra risanamento e crescita", sottolineando che "bisogna agire subito perché la stagnazione è alle porte e la recessione è dietro l'angolo". Nel suo intervento al convegno nazionale sul commercio, Sangalli spiega come occorra "salvare l'Italia e rilanciare la crescita".

MOODY'S DECLASSA ITALIA - Dopo Standard&Poor's il nuovo 'schiaffo' arriva da Moody's. Poco meno di 2 settimane dopo il taglio del rating sul debito italiano da parte di S&P, è la volta di Moody's a declassare da Aa2 ad A2 il 'voto' sull'Italia. Con l'aggravante di un outlook, cioé una prospettiva futura, negativo. A pesare su una valutazione che vede Roma unica capitale del G7 così in basso, sono - spiega l'agenzia americana - "le incertezze economiche e politiche" che mettono a rischio il raggiungimento da parte del governo degli obiettivi di risanamento del bilancio.

"C'é una crescente incertezza per il governo nel raggiungere gli obiettivi di consolidamento di bilancio - spiega infatti Moody's - Più della metà delle misure di consolidamento sono basate sulla crescita delle entrate, i piani sono vulnerabili per l'elevato livello di incertezza intorno alla crescita economica in Italia e ovunque nella Ue. Inoltre - proseguono gli analisti della agenzia di rating - il consenso politico sui tagli aggiuntivi alla spesa può essere difficile da raggiungere. Ne consegue che il Governo potrebbe trovare difficile generare quell'avanzo primario necessario per ridurre sostanzialmente il trend del debito pubblico e degli interessi". L'economia italiana, inoltre, continua ad essere caratterizzata da "debolezze strutturali", ostacoli alla crescita "che non possono essere rimossi velocemente" e che rendono il Paese più "suscettibile" agli shock finanziari. Il "rischio di default" - osserva Moody's - "é remoto", ma "la vulnerabilità è aumentata".

Il downgrade dunque "riflette il peso di rischi crescenti" nonostante "alcuni aspetti positivi", tra cui "la mancanza di significativi squilibri nell'economia o di forti pressioni sui bilanci del settore finanziario privato e non privato, così come le azioni intraprese dal governo dopo l'estate". Immediata la reazione del Governo. "Andiamo avanti, si lavora sulle misure per la crescita e proprio oggi l'Europa ha approvato quello che stiamo facendo", ha commentato il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Mentre una nota di palazzo Chigi ha fatto sapere che "la scelta di Moody's era attesa" e che "il Governo sta lavorando con il massimo impegno per centrare gli obiettivi di bilancio pubblico". Obiettivi "che sono stati oggi accolti positivamente e approvati dalla Commissione europea".

E altrettanto immediato il commento del principale partito di opposizione, il Pd. "Il declassamento - dice infatti il segretario Pierluigi Bersani - è una mazzata. L'Italia è meglio di quel rating, ma se non c'é un cambiamento la sfiducia rischia di tirarci a fondo". Gli occhi ora sono tutti puntati sull'apertura dei mercati. Mercati che, non riuscendo a intravedere una soluzione alla crisi della Grecia e con il settore finanziario particolarmente sotto pressione, in questi giorni stanno segnando performance particolarmente pesanti. L'attesa, il timore, si chiama effetto-Italia.(Ansa)

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