Le visite dei pontefici
Siamo le suore francescane alcantarine e operiamo in Albania, nel villaggio di Babice e Madhe, nei pressi di Valona, dal 1993. Il villaggio di Babice e Madhe è collocato a circa tre chilometri da Valona e conta circa tremilacinquecento abitanti.
Gli ambiti del nostro intervento sono: educativo, culturale, catechetico e caritativo.
Dal mese di maggio 2010 abbiamo iniziato un'attività di animazione spirituale presso il carcere di Valona. E' un carcere costruito due anni fa secondo criteri moderni ed europei ed ospita circa centoventi detenuti in attesa di giudizio. Il nostro compito è quello di incontrare due volte al mese un gruppo di ragazzi dai venti ai venticinque anni e di portare loro il primo annuncio del Vangelo.
Nei diversi contatti che abbiamo in questi ultimi mesi con il personale del carcere, abbiamo avuto modo di conoscere alcuni educatori che operano all'interno dello stesso e siamo rimaste colpite per la loro dedizione e per l'affetto che dimostrano verso i ragazzi dei quali si prendono cura.
In particolare abbiamo potuto vedere più da vicino il lavoro dell'educatrice che si occupa dei minorenni e della biblioteca del carcere: infatti questa signora ci ha illustrato le sue attività che sono molteplici. Oltre ad organizzare incontri di formazione umana per i ragazzi, ha messo in piedi, di sua iniziativa, un corso di alfabetizzazione per alcuni di loro che non sapevano né leggere né scrivere. Inoltre ha fatto nascere un giornalino completamente scritto dai ragazzi contenente poesie, notizie sulle attività da loro svolte e notizie dal mondo esterno. L'educatrice ci raccontava con un po' di tristezza di non essere sostenuta dallo stato in queste sue iniziative particolari e ha chiesto aiuto a noi della Chiesa cattolica, per poter proseguire nella loro realizzazione.
Un discorso a parte merita la biblioteca del carcere che abbiamo potuto vedere personalmente: la signora ci ha detto con fierezza che la metà dei detenuti è regolarmente abbonata e prende in prestito libri ma, a fronte di questo, la povertà dei libri contenuti dalla stessa è piuttosto desolante. I libri infatti sono pochi e di generi limitati e noiosi. L'educatrice ha detto di aver portato alcuni volumi da casa sua e di averne ricevuti alcuni altri in regalo. Ha anche detto di aver scritto a tutte le case editrici presenti in Albania per chiedere un contributo ma nessuno le ha risposto; ha affermato inoltre che se potesse avere dei fondi a disposizione sarebbe felicissima di ampliarla con libri di vario genere, che farebbero la felicità dei fruitori della biblioteca che svolgono un'attività particolare da lei chiamata “Biblioterapia”. Scelgono un autore, ognuno analizza un'opera o una sua parte e poi ne discutono tutti insieme, sottolineandone diversi aspetti.
Qui in Albania un libro costa mediamente otto euro, quindi con una spesa minima si potrebbe cambiare completamente volto alla biblioteca del carcere.
Vi ringraziamo fin da ora per quanto vorrete fare insieme a noi.
Il Signore vi benedica e vi protegga.
Qui di seguito vi lasciamo i nostri recapiti:
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