Le visite dei pontefici
Il convento Casa Mariana di Frigento, sui monti dell'Irpinia, ha celebrato il 2 agosto i primi quarant'anni di attività. La vita di questo Istituto religioso di diritto pontificio, maschile e femminile, è ispirata alla missione di san Massimiliano Maria Kolbe. L'opera venne iniziata da due volenterosi frati francescani, padre Maria Stefano Manelli e padre Gabriele Maria Pellettieri, che, il 2 agosto 1970, a Piano della Croce, località suggestiva ai piedi di Frigento, posero la prima pietra della Casa Mariana che ben presto divenne il luogo per un'esperienza di vita religiosa francescana ispirata del concilio Vaticano ii per un ritorno alle fonti nelle mutate condizioni dei tempi.
Il francescanesimo aveva vissuto, a cavallo fra le due grandi guerre, l'esperienza di padre Massimiliano Maria Kolbe, ucciso ad Auschwitz, fondatore dei centri dell'Immacolata in Polonia e in Giappone. Anima contemplativa e mente geniale, profeta nell'utilizzo pastorale dei media, infaticabile apostolo e missionario di Maria, lasciò una traccia indelebile nella formazione della cultura cristiana del suo tempo. È questa traccia che padre Stefano meditò e attuò, trovando in padre Gabriele un valido sostegno.
Questi due giovani religiosi francescani hanno voluto mettere i loro passi dietro quelli di pionieri coraggiosi. Due frati, quattro frati, venti frati, duecento frati, quattrocento frati: anno per anno c'è stato un crescendo di vocazioni e di opere. Editoria nel 1972, radiofonia nel 1978, televisione nel 1988, cinema nel 2010. Tutto questo è stato frutto di quella cassa senza fondo della povertà, sostenuta dalla divina provvidenza e da tanta buona volontà. Nel 1978, dalla Casa Mariana di Frigento partì il primo drappello di missionari per le Filippine, sotto la guida di padre Gabriele Maria Pellettieri.
Tuttavia nel 1989 lo sviluppo dell'opera sembrava compresso e compromesso. Furono momenti di prova risolti dal ricorso a Giovanni Paolo ii che dette il via libera all'erezione di Casa Mariana come novello Istituto religioso denominato: Frati francescani dell'Immacolata.
La nuova comunità trovò il sostegno dell'allora arcivescovo di Benevento, monsignor Carlo Minchiatti. Il presule accolse canonicamente la nuova famiglia religiosa secondo l'ordinaria evoluzione canonica del riconoscimento diocesano.
Monsignor Minchiatti affidò ai due frati una struttura diroccata su una collinetta in località La Pace, da dove sembrava ripetersi l'esperienza di Frigento. Casa Mariana è ora diventata una proposta di vita e un ideale incarnato per tanti giovani desiderosi di consacrarsi a Dio, proprio in un'epoca di profonda crisi vocazionale.
Nel frattempo, sotto la spinta dell'enciclica Redemptoris missio di Giovanni Paolo ii, si aprirono presto varie missioni: Benin, Brasile, Nigeria, Kazakistan, Argentina, India e nuove case in Paesi lontani come Stati Uniti e Australia. Anche in Europa e in Italia i frati francescani dell'Immacolata si sono sviluppati con case in varie città e nazioni come Francia, Austria, Inghilterra, Portogallo, Polonia.
Il primo gennaio 1998 ha segnato la data del decreto di erezione pontificia della Casa Mariana, firmato dal Papa lo stesso giorno del decreto di proclamazione ufficiale di venerabile di padre Pio da Pietrelcina.
In un carisma così originale e solare, non ne poteva certo mancare l'espressione di vita consacrata al femminile.
In occasione della canonizzazione di padre Kolbe, nacque l'idea di costituire un primo gruppo di giovani consacrate che, partendo dalle Filippine, con una prima approvazione dell'allora arcivescovo di Manila, il cardinale Jaime Sin, hanno conosciuto la loro assise canonica in Italia, seguendo i frati, dopo l'arrivo delle prime tre missionarie a Frigento, dal 28 agosto 1988.
Presto anche i laici vollero condividere nella loro condizione sociale e vocazione il carisma francescano e mariano. Nel 1991 nacque la Missione dell'Immacolata Mediatrice alla quale aderiscono laici e sacerdoti diocesani.
Dalla semplice consacrazione all'Immacolata, con un serio programma formativo, i missionari si adoperano ad amare e far amare la Vergine con un coinvolgimento nelle opere dell'istituto religioso e in particolare a sostegno delle missioni.
A Frigento il movimento dispone di due strutture d'accoglienza: l'Oasi di padre Pio e l'Abbazia, nella cui sala convegni si è svolto nel 2009 il primo Forum Internazionale e nel 2010 un simposio mariano internazionale. L'istituto religioso, tra l'altro, è il primo e l'unico nella storia della Chiesa a essere nato in Irpinia. (osservatoreromano.va)
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