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Frana a Maierato, il paese evacuato. Loiero: «Il governo venga in Calabria»

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001



Maierato, 2.300 abitanti, è un paese fantasma. Lunedì un intero costone della montagna a ridosso del centro è franato mettendo in pericolo le case e il sindaco Sergio Rizzo, parlando di «scenario apocalittico», ha deciso di far sgomberare tutti: «La frana minaccia una parte importante del paese - spiega - e vista l'incertezza delle condizioni meteo abbiamo deciso di non rischiare». Le prime 300 persone sono state allontanate lunedì sera e martedì è stato terminato lo sgombero. Più di 200 persone sono state sistemate nella scuola di polizia di Vibo, un'altra novantina nel palazzetto dello sport di Vibo. Altri saranno portati nel palasport di Monte Poro che può ospitare 4-500 persone, ma molti degli evacuati hanno trovato assistenza a casa di parenti e amici. Un'altra trentina di persone è stata sgomberata dalla frazione Triparni.
Intanto a Maierato è stato attivato un servizio antisciacallaggio per evitare che qualcuno tenti di introdursi nelle case incustodite: gli agenti pattuglieranno notte e giorno il paese sino a quando sarà in vigore l'ordinanza di sgombero.

«SCIVOLA TUTTO» - «Non so cosa possa succedere, in paese sta scivolando tutto - racconta un giovane polacco che da cinque anni vive a Maierato -. È stato spaventoso, la montagna è venuta giù improvvisamente, sembrava un fiume in piena. Io abito vicino la zona della frana e sono rimasto terrorizzato. Non so come andrà a finire». E un altro testimone: «Abito a meno di 200 metri dalla frana e la paura è stata tanta. Quella è una zona in cui piccole frane si verificano da decenni: il problema è che nessun coltiva più il terreno e poi quando piove si verificano questi disastri. Speriamo che tutto finisca presto».

PIOVE ANCORA - Tonnellate di terra coprono quella che fino a ieri era una vallata. Il costone ha sfiorato decine di abitazioni, mettendo a rischio anche gli edifici che si trovano alla sommità e che potrebbero scivolare a valle nel caso in cui la frana riprendesse a muoversi. Un rischio concreto, visto che la pioggia anche martedì non ha dato tregua. Lo smottamento ha un fronte di un paio di chilometri: ha travolto strade e acquedotto, tanto che il paese è completamente privo di acqua. «Stavamo verificando una piccola frana che aveva ostruito una strada quando all'improvviso è venuto giù tutto - ha raccontato il sindaco Sergio Rizzo -. È stato spaventoso. Non ci aspettavamo una cosa del genere».

«FRANA LA CALABRIA» - «È una regione che sta franando, chi ha visto le immagini televisive si è reso conto di cosa sia accaduto - ha detto il presidente della Calabria Agazio Loiero dopo una riunione straordinaria della Giunta -. Sarebbe bene che anche qualche rappresentante del governo venisse personalmente in Calabria per vedere cosa è successo. Purtroppo a questo tipo di emergenze sta facendo fronte solo la Regione, con propri fondi. Il governo aveva stabilito un finanziamento di 15 milioni, ma non lo ha mai erogato». «La Regione ha varato un programma di 800 milioni di euro individuando una serie di priorità - ha aggiunto Loiero -. È una cifra enorme che però non è sufficiente per la realtà del territorio. Basterebbe occuparsi di queste catastrofi naturali piuttosto che del ponte sullo Stretto».

SOPRALLUOGO - Per valutare la situazione e individuare le iniziative più efficaci si è riunita la commissione Grandi rischi, insediata dopo l'alluvione che colpì la Calabria nel gennaio 2009 per volontà del presidente Loiero. La commissione - composta da rappresentanti della Regione, dell'Università della Calabria e del Cnr - ha effettuato un sopralluogo in elicottero, accompagnata da Eugenio Ripepe della Protezione civile, e ha poi confermato l'esigenza di approfondire le analisi sui terreni. Il punto della situazione è stato fatto nel corso di una riunione cui hanno partecipato il prefetto di Vibo Valentia Luisa Latella, i vertici delle forze dell'ordine, dei vigili del fuoco e della Protezione civile, il sindaco e l'assessore regionale all'Ambiente Greco. «I dati della Commissione hanno fornito una certa rassicurazione - ha detto il prefetto -. Tuttavia prima di prendere in considerazione l'ipotesi di una revoca, anche parziale, dell'ordinanza di sgombero, è necessario attendere ulteriori esami». E l'assessore Greco: «Sono state evidenziate alcune fratture, ma pare che l'effetto diretto della frana sia esaurito. In ogni caso serve un monitoraggio attento per individuare tutti quei piccoli segnali premonitori di eventuali nuove frane». Un nuovo sopralluogo sarà eseguito mercoledì mattina. Intanto la procura di Vibo Valentia ha aperto un fascicolo, nel quadro di una serie di inchieste sul dissesto idrogeologico nella provincia.

da Corriere.it

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