Le visite dei pontefici
O+(NxS)+Cpm/T+He: non stiamo dando delle lettere a caso, bensì applicando la formula della felicità, calcolata da un ex docente dell'Università di Cardiff sulla base delle cose che più ci rendono contenti, come le giornate più lunghe, i fiori in rigogliosa crescita, la certezza che le vacanze siano dietro l'angolo e i bei ricordi dell'infanzia legati all'estate. Tutte sensazioni che raggiungerebbero il loro picco più alto proprio oggi, che è il terzo venerdì del mese di giugno e, appunto, «il giorno più felice dell'anno», stando all'esimio cattedratico.
In pratica, il dottor Cliff Arnall, che oggi dirige il "Cardiff Centre for Lifelong Learning", non ha fatto altro che assegnare dei numeri ai fattori sopra indicati e il risultato che ne è scaturito è la cosiddetta «formula della felicità» di cui si parlava all'inizio, dove stare all'aria aperta (O) si aggiunge all'elemento naturale (N) moltiplicato per l'interazione sociale (S) e i ricordi estivi dell'infanzia (Cpm), il tutto diviso per la temperatura (T), sommata all'eccitazione della vacanza (He). Un calcolo magari non facilissimo, da cui, però, scaturirebbe il risultato della "somma contentezza", che si raggiungerebbe appunto oggi.
Peccato, però, che ai giorni nostri si badi più alle soddisfazioni materiali che non alla ricerca della felicità, come sottolinea lo stesso professor Arnall al "Daily Express": «La nostra società sta diventando molto materialista, con le persone che anziché chiedersi "quanto sono felice", preferiscono domandarsi "quanto devo guadagnare" (per essere felice). Ecco perché il miglior consiglio che mi sento di dare è quello di lavorare meno e di passare più tempo con chi si ama, perché questo rende davvero più contenti».
Una dritta che, però, non farà certo la felicità dei capiufficio inglesi, visto che oggi - terzo venerdì del mese di giugno, dunque il "giorno più felice dell'anno" - si gioca anche Inghilterra-Algeria, seconda e decisiva sfida del Mondiale in Sudafrica, con le attenzioni di almeno 20 milioni di tifosi tutte rivolte alla partita, alla faccia del lavoro. «Vincere questa sera – ha concluso lo psicologo - significherebbe portare la felicità a livelli ancora più alti di quelli già previsti per questo periodo dell'anno».
E se venerdì 18 giugno è considerato il giorno più felice del 2010, il 18 gennaio è stato quello più infelice, sempre secondo il professor Arnall e i suoi bizzarri calcoli matematici: a onor del vero, va però detto che sei mesi fa l'infausta data cadeva di lunedì,ovvero giornata non felicissima già di suo, visto che segna il ritorno al lavoro dopo il weekend. Come dire, non ci voleva la matematica per calcolare una cosa così ovvia.
(Corriere)
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