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2 Novembre: Commemorazione dei defunti

Redazione
Pubblicato il 30-11--0001



In passato l'intenzione di commemorare tutti i defunti era quello di suffragare i morti; Questo proposito, oggi, naturalmente rimane, cercando di creare pero', nel corso dell'anno, un'occasione per pensare religiosamente, con fede e speranza, alla propria morte. Spezzare la congiura del silenzio riguardo a essa.
A quanti sono morti "nel segno della fede" la Chiesa riserva un posto importante nella liturgia: vi è il ricordo quotidiano nella Messa, con il "memento" dei morti, e nell'Ufficio divino con la breve preghiera "Fidelium animae", e vi è soprattutto la celebrazione odierna nella quale ogni sacerdote può celebrare tre Messe in suffragio delle anime dei defunti.
La commemorazione dei defunti, ideata dall'abate di Cluny, S. Odilone, nel 998, non era del tutto nuova nella Chiesa, poichè, ovunque si celebrava la festa di tutti i Santi, il giorno successivo era dedicato alla memoria di tutti i defunti. Egli ha favorito l'ampio diffondersi della commemorazione in molte parti dell'Europa settentrionale. Poi anche a Roma, nel 1311, venne sancita ufficialmente la giornata in memoria dei defunti.
Il privilegio delle tre Messe al 2 novembre, accordato alla sola Spagna nel 1748, fu esteso alla Chiesa universale da Benedetto XV nel 1915. Si è voluta così sottolineare una grande verità, che ha il suo fondamento nella Rivelazione: l'esistenza della Chiesa della purificazione, posta in uno stato intermedio tra la Chiesa trionfante e quella militante. Stato intermedio ma temporaneo, "dove l'umano spirito si purga e di salire al ciel diventa degno", secondo l'efficace immagine dantesca.

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