francescanesimo

Frati Conventuali Zagabria, nuova basilica minore dedicata a Sant’Antonio

Redazione DARIO ZÜRCHAUER, IKA- Agenzia Informativa Croata
Pubblicato il 12-12-2022

Venticinquesima nell’Ordine dei frati minori conventuali

La solennità dell’Immacolata Concezione, quest’anno, nella diocesi di Zagabria è stata celebrata in modo particolare nella comunità ecclesiale di Sant’Antonio di Padova guidata dai frati minori conventuali. La loro chiesa, che è il più importante luogo di culto di Sant’Antonio in Croazia, è diventata la basilica minor con il moto e la frase di Sant’Antonio “Florete quasi lilium”. Questo è il culmine della celebrazione dei cento anni dall’arrivo di questa comunità francescana nella capitale croata. La Santa messa è stata presieduta dall’arcivescovo di Zagabria il cardinale Josip Bozanić, mentre il Decreto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha proclamato mons. Giorgio Lingua, nunzio apostolico in Croazia, amico dei francescani che segue la comunità nella loro attività pastorale e caritativa.

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Alla celebrazione eucaristica hanno partecipato circa cinquanta sacerdoti, tra i quali ministri provinciali delle congregazioni religiose presenti in Croazia e i parroci della zona. Erano presenti anche i rappresentanti delle comunità ortodossi e degli ebrei, come anche la ministra della Cultura e dei Media, il vicepresidente dell’Parlamento croato, i delegati del Presidente della Repubblica di Croazia e del sindaco di Zagabria, l’ambasciatrice del Portogallo in Croazia e altri. Il messaggio di augurio è arrivato anche da Roma, dal ministro generale dell’Ordine dei frati minori conventuali fra Carlos Trovarelli, il quale ha ringraziato all’cardinale Bozanić per la sua premurosa attenzione nei confronti della comunità dei francescani conventuali a Zagabria, e ha richiamato comunità di francescani di continuare “a sviluppare una più profonda identità comunitaria, nello spirito di san Francesco di Assisi e nella spiritualità di comunione”. Fra Trovarelli ha auspicato anche che la Basilica continui ad essere “luogo di preghiera, di direzione spirituale, di formazione alla vita cristiana, di carità operosa e di attività per i più giovani”.

Il cardinale Josip Bozanić nell’omelia ha sottolineato che la solennità dell’Immacolata ci ricorda che il male può minacciare l’umanità, può ferire l’uomo ma non può vincere, non ha ultima parola. Inoltre, ha detto che questa grande la solennità “è una celebrazione delle nostre radici e del nostro futuro, perché Maria, come immagine e guida, ci mostra ciò che avverrà anche per noi.” In tale senso la Basilica sarà importante per i fedeli della diocesi e tutti i pellegrini che vengono in questo santuario antoniano in Croazia dove c’è una particolare devozione sia a Sant’Antonio sia all’Immacolata. Lo stesso cardinale ha comunicato che tutte le due date, il 13 giugno e l’8 dicembre, e anche alcune altre, sono stabilite per l’indulgenza plenaria nella Basilica.

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Nel nome della comunità dei francescani il saluto iniziale ha fatto il ministro provinciale della Provincia croata di San Girolamo dei frati minori conventuali, fra Miljenko Hontić, mentre i ringraziamenti finali ha fatto il primo rettore della Basilica fra Ivan Lotar, giovane frate e attuale parroco. Tutti i due, il Provinciale e il Rettore, hanno sottolineando lo spirito di fraternità e comunione che muove tutte le attività in questa Basilica e comunità ecclesiale.

Quest’anno i frati francescani conventuali celebrano cento anni dal loro arrivo nell’arcidiocesi di Zagabria. Prima del 1922 loro erano situati piutosto nelle zone sulla costa croata. Con l’arrivo del regime fascista e diffuse tensioni politico-sociali, sia a livello generale che locale, i francescani conventuali di nazionalità croata e slovena dovettero lasciare il Convento di Cherso e migrare dall’isola. Ma questo evento, dalla prospettiva odierna, era provvidenziale. Sono stati chiamati di svolgere l’attività pastorale nella periferia di Zagabria, il quartiere chiamato Sveti Duh (tradotto in italiano “Spirito Santo”) che, con il tempo, diventò una zona non più di periferia, sempre, però, accogliendo le persone dalla periferia.

DARIO ZÜRCHAUER, IKA- Agenzia Informativa Cattolica Croata


Lì, sulla colina, i frati hanno fondato la parrocchia e hanno costruito il convento, il quale pian piano è diventato il centro di preghiera per la maggior parte della zona occidentale della Città. Siccome esisteva solo la piccola chiesa dedicata allo Spirito Santo i frati insieme ai fedeli hanno iniziato a costruirne una più grande. Nel 1934 è stata finita la costruzione della chiesa basilicale con le tre navate dedicata a Sant’Antonio di Padova. Lo stesso anno l’8 dicembre è stata consacrata dall’allora arcivescovo mons. Antun Bauer e lo stesso giorno in essa ha celebrato la messa beato Alojzije Stepinac, che era il vescovo coadiutore di Zagabria.

Come tutta la Chiesa in Croazia così anche i francescani conventuali hanno provato sulla propria pelle la brutalità del regime comunista che in un certo momento ha statizzato una parte importante del convento prevista per le attività pastorali e culturali. Nonostante gli ostacoli, il convento e la chiesa durante questi cento anni, oltre di essere il centro spirituale e di preghiera, sono diventati anche il centro culturale, ecumenico e caritativo-sociale. Gli ultimi trent’anni la comunità dei francescani supportata dai parrocchiani è stata conosciuta soprattutto per la vicinanza ai poveri attraverso “La mensa per i poveri di Sant’Antonio” e la casa per gli studenti con lo stesso nome del Santo di Padova.

Sono almeno 400 persone per le quali che ogni giorno la mensa garantisce il pasto, e perciò già il quinto anno consecutivo i frati promuovono durante il tempo di Avvento l’iniziativa “Obrok za obrok”, cioè “pasto per pasto” CLICCA QUI

fra Zvonimir Pervan, vicario della Parrocchia e membro della commissione per la proclamazione della basilica minore

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