francescanesimo

Fra Baudouin cappuccino Centrafrica missionario in Italia

Gelsomino Del Guercio Tele Pace
Pubblicato il 02-05-2022

Nel mio Paese non poteva fare la Pastorale

Perché un francescano di origini africane ha scelto di vivere la sua missione in Italia e non nel suo Paese di origine, cioè la Repubblica Centrafricana? Fra Baudouin Mbango, frate cappuccino originario della diocesi di Bouar, in Centrafrica è stato inviato al centro missionario di Imola. In Romagna fa opera di pastorale ed evangelizza con la comunità francescana.

“GROSSI RISCHI”
Questo avrebbe rischiato di non farlo nel suo Paese. Perché la principale differenza tra l’Italia e il Centrafrica, che ha notato Fra Baudouin, è proprio questa: «In Italia c’è la possibilità per girare e fare la pastorale. In Centrafrica non si può fare, c’è la guerra civile, c’è paura di uscire e di evangelizzare. Parlare di Dio ti espone a grossi rischi», dice in una intervista a TelePace.

LA MEDIAZIONE DEL PAPA
Papa Francesco già da qualche anno, con la diplomazia vaticana, sta provando a mediare tra governo e oppositori, tra cristiani e musulmani. A luglio il pontefice farà un viaggio apostolico in questo Paese turbolento e ostaggio di una guerra civile senza fine per provare ad incidere la parola “pace”.

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LA “FUGA” DEI CAPPUCCINI
Anche le missioni cattoliche presenti nel Paese attraversano momenti di grande difficoltà. I cappuccini hanno realizzato scuole e ospedali in diverse città e villaggi. Ma tutto non è bastato per garantirgli una evangelizzazione serena. Alcuni dei frati missionari della provincia cappuccini dell’Emilia Romagna, quelli più anziani, sono rientrati in Italia proprio in seguito a questo clima di violenza che rendeva difficile il loro apostolato e metteva a repentaglio la loro incolumità. I meno anziani hanno deciso di rimanere.



I DUE FRATI RIMASTI IN MISSIONE
Attualmente, della Provincia, sono presenti fr. Antonio Triani, medico e fr. Antonino Serventini. Antonio vive e lavora nel convento di Bouar, mentre Antonino è nella fraternità di Bossangoa: assicurano una presenza nel campo educativo, assistenziale, di aiuto sanitario, di cura pastorale.

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