francescanesimo

Conventi aperti e pasti caldi per i profughi ucraini

Gelsomino Del Guercio Fra Mikola, OFMConv Ucraina
Pubblicato il 16-03-2022

Gli aiuti dei frati in Italia

I francescani tendono la mano al popolo ucraino. Lo fanno aprendo le porte dei conventi in varie zone dell’Italia, e donando assistenza e cibo ai profughi in fuga dalla guerra.

CONVENTI SPALANCATI IN SICILIA
In Sicilia, la provincia dei Frati Minori hanno sollecitato i francescani sull’isola ad adoperarsi per spalancare le porte di chiese e conventi per accogliere i rifugiati in arrivo dall’Ucraina.
Scrive Repubblica che è stata ospitata al Convento della Gancia di Palermo una giovane famiglia con una bimba di 15 mesi. Mentre al Convento di Baida di Palermo. È giunta una famiglia con una bambina di 5 mesi, accompagnata dai nonni paterni.

«Per far fronte a quella che si sta già connotando – scrivono i francescani – come una vera e propria emergenza umanitaria, i frati hanno aperto le porte di tutti quei conventi che risultano idonei a garantire un’accoglienza quanto più possibile dignitosa a questi nostri fratelli e sorelle».

APPELLO DEI FRATI DI MOLISE E PUGLIA
In provincia di Campobasso, a Santa Croce di Magliano e a Campomarino sono stoccati aiuti umanitari per i profughi ucraini arrivati in Romania. Sono stati raccolti dai frati francescani missionari di Molise e Puglia. Ma manca ancora chi riesca a trasportare questi aiuti.

SI tratta di medicinali, vestiario, alimenti. Sono diretti nella città di Braila, scrive RaiNews, dove le clarisse francescane missionarie assistono i profughi. I frati e i volontari che li aiutano a catalogare e imballare i pacchi, hanno lanciato un appello per il trasferimento logistico dei beni in Romania.

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OPERAZIONE PANE
«Sono molto preoccupato per la mia terra, ma adesso dobbiamo solo unire le forze per dare il nostro massimo sostegno alla gente dell’Ucraina». L’appello, come riporta l’Agenzia Dire, arriva da fra Faustino, frate francescano di origini ucraine del convento di Terrasanta di Bordighera (Imperia), che in questi giorni si sta impegnando per accogliere le famiglie in fuga dalla guerra, mamme e bambini che hanno perso tutto e hanno bisogno di un posto dove dormire, un piatto caldo da mangiare e un supporto per i beni di prima necessità.



LE TRE STRUTTURE FRANCESCANE
Al suo fianco l’Antoniano che, in questi difficili giorni, ha esteso all’Ucraina la rete solidale di “Operazione Pane”, con interventi nel Paese, ai confini e in Italia, dove stanno arrivando migliaia di persone in fuga dalla guerra. In particolare, l’Antoniano, con “Operazione Pane”, sostiene tre strutture francescane ucraine a Konotop, Odessa e Kiev e una in Romania che offre supporto alle mamme e ai bambini che attraversano il confine dell’Ucraina. In Italia “Operazione Pane” aiuta, inoltre, le realtà francescane che stanno accogliendo gli ucraini, come il convento di Bordighera e quello di Montenero, in provincia di Imperia.



LA “RETE” DELL’OFS

L’Ordine Francescano Secolare premette: «Non siamo certo in grado di fare delle cose da soli e per questo abbiamo attivato una collaborazione con chi già opera nel territorio ed è per questo organizzato anche con i contatti con le istituzioni. In questo caso specifico abbiamo scelto di fare rete con la ”Mensa Santa Chiara” di Rieti».
Inoltre, prosegue l’Ofs «metteremo a disposizione la struttura al numero 8 di viale delle mura Aurelie a Roma qualora ci sia bisogno di luoghi per accogliere».

IL “RIFUGIO FRANCESCANO”
I Cappuccini di Perugia hanno messo a disposizione, «come primo segno concreto, la nostra struttura di via Severina, il Rifugio Francescano, casa che normalmente ospita i parenti delle famiglie che assistono i malati lungodegenti presso l’ospedale Santa Maria della Misericordia, e che è gestita dalle Suore della congregazione delle Figlie del Purissimo Cuore di Maria, fondate dal cappuccino polacco Onorato da Biała Podlaska». Una congregazione già molto attiva in Ucraina, dove gestisce cinque orfanotrofi.

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