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Vignette e film anti Islam: venerdì di tensione in Francia. Un poliziotto morto in Pakistan

Redazione online
Pubblicato il 30-11--0001

Non scende la tensione in Francia e all'estero durante il venerdì di preghiera islamico a causa della vicenda legata al film anti Maometto «Innocence of Muslims». Dopo la vicenda delle vignette di Maometto pubblicate dal settimanale Charlie Hebdo, la Francia ha rafforzato la sicurezza sul suo territorio e ha fatto chiudere 20 ambasciate nonché le sue scuole all'estero. Sui social network, intanto, sono stati lanciati numerosi appelli a manifestare domani a Parigi e in altre grandi città francesi. L'ambasciata francese a Tunisi è sotto strettissima sorveglianza da parte delle forze dell'ordine, dispiegate con centinaia di uomini a presidio di avenue Bourghiba - su cui la sede diplomatica si affaccia - e delle strade vicine. Lungo avenue Bourghiba e intorno al perimetro dell'ambasciata oltre quaranta automezzi delle forze dell'ordine e dell'Esercito, tra blindati (dispiegati soprattutto davanti al Ministero dell'Interno), jeep, automezzi dotati di cannoni ad acqua, minibus per lo spostamento rapido degli uomini oltre a camionette adibite al trasferimento di persone sottoposte a fermo. Intorno all'ambasciata è stata stesa una barriera di filo spinato che supera il marciapiede costringendo i pedoni a non agevoli deviazioni. Su avenue Bourghiba, interdetta al traffico, sostano anche agenti in motocicletta della Polizia della Strada. Sono numerosi anche gli agenti in abiti civili.

DIVIETO DI MANIFESTARE - E dopo Parigi, anche la città di Lille - nel nord della Francia - ha deciso di vietare ogni manifestazione o raggruppamento che abbia lo scopo di protestare «contro istituzioni pubbliche o rappresentanti interessi americani e britannici»: è quanto ha reso noto la prefettura della regione Il divieto scatta sabato mattina alle 8:00 e dura fino a domenica alle 20:00.PAKISTAN - Dopo che negli ultimi dieci giorni, l'ondata di proteste scatenata dal film blasfemo hanno causato la morte di 31 persone, tra cui l'ambasciatore Usa in Libia, in Pakistan sono morte nove persone durante gli scontri divampati in tutto il paese. Tra queste anche un poliziotto, ucciso dopo che i manifestanti hanno sparato a Karachi, in Pakistan, durante una protesta contro il film su Maometto prodotto negli Usa. La notizia della morte dell'agente è stata data da una fonte della polizia. Secondo i media locali, gli spari provenivano da un gruppo di manifestanti situati nei pressi di una delle principali strade di scorrimento della città, la più popolosa del Paese, dove poco dopo mezzogiorno erano iniziate le proteste.

INDIA - E problemi anche per gli Usa che hanno dovuto chiudere l'ambasciata di New Delhi, i cui impiegati hanno ricevuto l'ordine di rimanere all'interno del muro di cinta dell'edificio a causa dei rischi di manifestazioni contro il film anti-islam. Anche la scuola americana è stata chiusa e i cittadini americani che sono in viaggio in India, dove vive la terza più grande popolazione musulmana del mondo, sono stati invitati alla prudenza. Ma fino a questo momento, non sono state segnalate manifestazioni a Nuova Delhi.

MANIFESTAZIONI - Cortei invece sono stati segnalati in altri Paesi. Diverse migliaia di musulmani sono scesi nelle strade di Kuala Lumpur, in Malaysia, in segno di protesta contro il video satirico sul profeta : durante la marcia, terminata dinanzi all'ambasciata Usa, sono state bruciate bandiere statunitensi e israeliane, al grido di Allah è grande. Convocati in due diverse zone della città, i partecipanti hanno marciato fino alla delegazione statunitense, dove quattro rappresentanti hanno consegnato una nota al capo della sicurezza per chiedere che gli Usa si assumano tutta la responsabilità dell'accaduto. Proteste si sono tenute anche davanti all'ambasciata Usa di Colombo, dove sono state bruciate delle bandiere. E stessa cosa è successa in Bangladesh. Circa trecento persone, in maggioranza arabi, hanno manifestato anche in Italia al quartiere Esquilino di Roma, vicino alla stazione Termini. Gli immigrati si sono concentrati, nel cuore del quartiere multietnico della capitale.

LIBRI E FILM - Nel frattempo nel Regno Unito è boom di vendite di libri sull'Islam, complice il film sul profeta Maometto :«Innocence of Muslims», che ha scatenato violente proteste in tutto il mondo con pesanti bilanci di morti e feriti. Lo rivela l'emittente araba Al-Arabiya, secondo la quale da quando è scoppiato il caso del discusso film, le vendite di libri sull'Islam e le traduzioni del Corano in lingua inglese hanno registrato un'impennata del 20-30% rispetto ai mesi precedenti.(Corriere.it)

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