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Una gratitudine che illumina

Il Sole 24 Ore Pixabay
Pubblicato il 26-07-2020

Un puntino luminoso nel cielo dal quale ripartire e ricostruire

Cicerone riteneva che rappresentasse la madre di tutte le virtù, mentre Seneca sosteneva che costituisse la spinta motivazionale fondamentale dell’agire umano. Questi due grandi autori dell’antichità avevano compreso inconsapevolmente alcune verità sulla gratitudine. Infatti, l’essere grati al prossimo o, in senso più generale, essere grati per la propria esistenza è la precondizione per essere individui sociali e produce effetti positivi sulla nostra salute mentale e fisica.
Il potere della gratitudine, in edicola con Il Sole 24 Ore da giovedi 30 luglio, è un libro che nasce dal programma «Obiettivo salute» di Radio 24 condotto da Nicoletta Carbone, che sette giorni su sette è entrata nelle case degli ascoltatori come una «salutare ossessione quotidiana». Durante il programma Nicoletta Carbone ha raccolto piccole storie di gratitudine. «In un momento complicato e buio come quello dell’emergenza Covid - scrive Nicoletta Carbone nella prefazione del volume - abbiamo sentito la necessità di trovare una luce. Uno spiraglio anche piccolo, un puntino luminoso nel cielo da fissare e da cui ripartire e ricostruire». Da qui la richiesta agli ascoltatori di inviare alla redazione del programma storie di gratitudine. La riposta è stata generosamente straordinaria, sono state raccolte storie di gratitudine dalle quali lo scrittore Andrea Vitali si è lasciato ispirarare per creare a sua volta altre storie. Il libro raccoglie anche il contributo del neuroscienziato Piero Barbanti che ricorda lo studio condotto nel 2015 dal gruppo di ricerca del celebre neuropsicologo Antonio Damasio attraverso il quale sono stati analizzati i correlati neurali del sentimento di gratitudine cioè cosa si accende nel cervello quando si sperimenti quella particolare emozione. Attraverso la risonanza magnetica si è visto cosa succedeva nel cervello dei volontari quando si facevano vedere immagini particolarmente cruente dell’Olocausto. Essere grati vuol dire manifestare un’emozione sociale e morale che nasce in parte da una predisposizione innata a saper leggere bene l’ambiente ma che richiede tuttavia capacità di comprensione altrui e l’uso del ragionamento. Un altro contributo presente nel libro è quello della psicologa Guendalina Graffigna che ha indicato il valore psicologico del sentimento della gratitudine. Spesso si traduce in una maggiore felicità e in un migliore benessere per chi la prova

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